Il 18 maggio di 30 anni fa moriva il grande giornalista e conduttore televisivo, protagonista del più clamoroso errore giudiziario dell’italia repubblicana.
Ma la compagna Francesca Scopelliti, che ha raccolto le sue lettere dal carcere in un libro, “Lettere a Francesca” pubblicato un paio di anni fa da Pacini Editore, continua a denunciare: “Non fu un errore.”
Lettere in cui alla denuncia, a volte sarcastica a volte rabbiosa a volte disperata, della macchina penale che lo sta, incredulo, stritolando da innocente si alternano cupe grida di dolore: “Spessomi sempre un miracolo l’essere vivo:”