Problemi per Fca ed immediato crollo in Borsa. In seguito alla notifica arrivata da parte della protezione ambientale americana, Fca si è vista accusata di aver violato le norme sulle emissioni dei motori diesel su circa 104.000 veicoli. Un altro dieselgate?

A riportare il caso è stata l’Epa in una nota, sottolineando che Fca potrebbe ora incorrere in sanzioni civili. Le vetture “incriminate” sarebbero quelle con il software che consente emissioni più alte dei limiti: i Grand Cherokee e i Dodge Ram Truck, nei modelli prodotti nel 2014, 2015 e 2016.

Immediata la reazione dell’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, che durante una conferenza stampa ha affermato che non c’è assolutamente nulla in comune fra il caso Volkswagen e quello Fiat Chrysler. “Dialoghiamo con l’Epa da più di un anno – ha dichiarato Marchionne -. Per quanto conosco questa società, posso dire che nessuno è così stupido” da cercare di montare un software illegale.

La spiegazione fornita dall’amministratore delegato del gruppo è che la differenza sostanziale tra il caso Fca e il caso Volkswagen è che il software presente nei motori diesel del costruttore tedesco riportava livelli di emissioni più bassi di quelli reali durante i test, per poi funzionare in maniera normale quando il veicolo era in moto.

Al contrario, il sistema Scr presente nei motori della Grand Cherokee e della Dodge Ram 1500 funziona sempre allo stesso modo. Quindi, secondo quanto riportato da Marchionne, l’Epa ha ritenuto che i modelli Fca incriminati non rispettassero i requisiti tecnici, non che Fca intendesse frodare i controlli.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui