Un migliaio migranti sono stati costretti a lasciare il campo di Lipa, presso Bihac in Bosnia-Erzegovina, distrutto da un incendio durante le festività natalizie, hanno trovato rifugio in alcune tende riscaldate allestite dall’esercito bosniaco sullo stesso terreno del campo profughi. In un container vi sono sei docce per i migranti da giorni alle prese con la neve e le temperature polari.

Secondo le previsioni le condizioni meteo sono destinate a peggiorare ulteriormente nei prossimi giorni, con temperature ancora più rigide e altre migliaia di profughi continuano a vagare all’aperto, dormendo nei boschi o in rifugi di fortuna.

A sollecitare le autorità bosniache a intervenire con urgenza per dare una sistemazione ai migranti rimasti all’aperto erano state la Ue – che ha messo a disposizione della Bosnia-Erzegovina finora oltre 90 milioni di euro per l’assistenza ai migranti – e l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), denunciando il pericolo reale di una catastrofe umanitaria. Una buona parte dei circa 8 mila migranti della rotta balcanica presenti in Bosnia-Erzegovina si trovano nel nordovest del Paese dove cercano di passare la vicina frontiera croata e proseguire il viaggio verso l’Ue. Molti dei migranti hanno febbre e infezioni polmonari sotto il gelo persistente.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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