Sono ore di valutazioni, calcoli, ipotesi. Quando si andrà a votare? Quando il presidente Mattarella scioglierà il Parlamento? Al dì là di congetture e considerazioni, per avere una risposta bisogna leggere la Costituzione, all’articolo 61, dove si dice che “le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti”, ovvero dal giorno in cui la legislatura ha avuto fine. Trattandosi in questo caso di scioglimento anticipato del Parlamento, anche se di pochi mesi rispetto alla sua naturale scadenza, l’articolo 88 primo comma della Costituzione stabilisce che il Capo dello Stato deve “sentire” prima i presidenti delle due Camere, cosa che appunto Sergio Mattarella farà a breve, incontrando il presidente della Camera, Roberto Fico, e la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Il calcolo: tra i 60 e i 70 giorni, la prima data utile è il 25 settembre
Se oggi avrà fine la XVIII legislatura repubblicana, con l’annuncio dal Quirinale dello scioglimento del Parlamento, bisogna quindi calcolare settanta giorni a partire dal 21 luglio. Si arriva così al 29 settembre, il limite massimo entro il quale tenere le nuove consultazioni elettorali che andranno a rinnovare Camera e Senato (si ricorda, con una nuova e ridotta composizione). Essendo il 29 settembre un giovedì, la domenica cerchiata di rosso come data altamente probabile è quella del 25, trovandosi nell’intervallo tra il 19 (60 giorni) e il 29 (70 giorni).

Il limite minimo è stato fissato a 60 giorni da una legge di attuazione (DpR 104 del 2003) della riforma Tremaglia, che attribuiva dei seggi in Parlamento agli italiani residenti all’estero. Infatti, tutte le procedure per la presentazione delle liste, la stampa delle schede elettorali per le cinque circoscrizioni Estere, è materialmente impossibile sotto questo lasso di tempo. Tra l’altro, anche per i partiti che si presentano in Italia, le procedure di presentazione delle liste e la raccolta delle firme (per le formazioni politiche prive di gruppi parlamentari nelle due Camere) sono lunghe e laboriose, tanto che finora non si è mai scesi sotto i 63 giorni dallo scioglimento delle Camere per indire nuove elezioni.

A cura di Elena Mambelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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