Sono Elder Lee e Natale Hjorth i due 19 enni, cittadini americani, fermati per l’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega.

A entrambi vengono contestati i reati di omicidio e tentata estorsione. I due sono stati fermati nella stanza dell’hotel Meridien Visconti in cui alloggiavano, a poche decine di metri dal luogo in cui è avvenuta l’aggressione, in piazza Cavour.

Nella loro stanza è stato trovato il coltello con cui Lee, reo confesso, ha colpito otto volte il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, mentre era stato nascosto in una fioriera esterna, vicina all’hotel, il borsello rubato allo spacciatore. Sembra che i due avessero bevuto alcolici e si viene a sapere che Elder Lee, il giovane che avrebbe accoltellato il militare, fa uso di psicofarmaci: in particolare, gli è stato trovato dello Xanax.

Elder Lee non risponde al gip “Il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere, è un ragazzo di 19 anni provato dalla situazione. Per rispetto del militare è meglio stare in silenzio” ha detto fuori dal carcere di Regina Coeli l’avvocato, Francesco Codini, legale del 19 enne di San Francisco.

Sarebbe lui l’esecutore materiale del delitto Da quanto emerge dal decreto di fermo di tre pagine nel quale si ripercorre la vicenda, Elder Finnegan Lee sarebbe l’esecutore materiale del delitto. I due 19 enni “di fronte a prove schiaccianti, hanno confessato i loro addebiti”, precisa una nota dell’Arma dei Carabinieri. “Non pensavo fosse un carabiniere, avevo paura di essere nuovamente ingannato”, così avrebbe motivato il suo gesto Lee, raccontando agli inquirenti quanto avvenuto.

Il gip si riserva di decidere sulla convalida del fermo Il gip, Chiara Gallo, si è riservato di decidere in merito alla convalida del fermo di Lee e Hjort.

Autopsia, “morto a causa di forte emorragia” E’ morto a causa della forte emorragia provocata dalle 8 coltellate il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. E’ questo il primo esito dell’autopsia effettuata oggi pomeriggio presso l’istituto di Medicina legale, al Verano.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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