Il tribunale della famiglia di Tel Aviv ha stabilito lunedì che Eitan Biran, il bambino di sei anni, unico sopravvissuto al disastro della funivia del Mottarone, deve essere restituito ai parenti in Italia. La giudice Iris Ilotovich-Segal ha respinto la tesi del nonno materno, Shmuel Peleg, secondo cui Israele è il luogo abituale di residenza del bimbo così come la tesi che abbia due luoghi di residenza, Israele e Italia.

La corte ha rigettato anche la tesi di Peleg che Israele sia il luogo dove debba crescere Eitan dal momento che i suoi genitori, morti nella tragedia della funivia, volevano tornare a vivere nello Stato ebraico. La giudice ha messo l’accento sulla continuità nella vita del minore, arrivato in Italia appena nato e lì vissuto finora.

Eitan Biran ha “legami più forti e si sente più a suo agio con la sua famiglia italiana e l’ambiente circostante di quanto non ne abbia con la sua famiglia israeliana e l’ambiente circostante”. E’ quanto ha riscontrato il tribunale della Famiglia di Tel Aviv, che ha deciso per il ritorno di Eitan Biran in Italia dalla zia paterna, Aya Biran. Secondo il giudice, riporta il sito del Jerusalem Post, il nonno del bambino, Shmuel Peleg, ha violato la Convenzione dell’Aja portando in Israele il bambino senza copertura giuridica. Il tribunale ha anche sottolineato come l’Italia sia per Eitan “il suo ambiente di vita abituale”.

A cura di Stefano Severini – Foto La Stampa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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