Si diceva un tempo che l’Italia fosse Paese di santi, poeti e navigatori, cose perdutesi nel corso dei secoli, anche se altre peculiarità che ci caratterizzavano sono rimaste e persino migliorate con il passare del tempo; come non sottolineare infatti che l’arte culinaria italiana sia tra le più conosciute e rinomate a livello mondiale, in tutte le sue branche e specificità?
A far parte di queste nostre specifiche tradizioni possiamo sicuramente indicare l’arte dolciaria, anch’essa diversa per prodotti, caratteristiche, ingredienti e sapori a seconda di dove vi troviate lungo tutto lo “stivale” italiano, ma sempre si parla di una produzione improntata sulla qualità, dagli ingredienti alla lavorazione.

Insomma, parliamo di eccellenza e proprio una di queste “eccellenze” mi occupo oggi, tralasciando per un momento la mia vocazione sportiva per tuffarmi invece con penna e “gola” nell’arte dolciaria de LA TORINESE, nata nel lontano 1932 dalla bravura di Primo Bertaccini, un pasticciere toscano che aprì il proprio laboratorio di dolcezze nei pressi di Porta Palazzo.
Con il passare degli anni il laboratorio si ingrandì, sino a diventare, nel 1959, LA TORINESE, che in Via Vicenza 13 divenne punto di riferimento per golosi e non, torinesi o di “fuori città” che fossero; oggi l’azienda fa invece parte dell’IDB Group (Industrie Dolciarie Borsari la cui proprietà è della famiglia Muzzi ESATTAMENTE ANDREA MUZZI e la consorte signora CRISTIANA MUZZI), il cui percorso inizia a Foligno nel 1795, per raggruppare una serie di marchi di vera eccellenza che vanno dal Veneto alla Lombardia, dal Piemonte alle Marche all’Umbria, mantenendo però inalterate, nel segno della qualità e del prestigio, le caratteristiche peculiari dei singoli marchi.

Non la faccio lunga sulle aziende e su quelle che sono le prelibatezze prodotte, per questo vi rimando agli specifici siti, dove potrete trovare risposta alle vostre curiosità ed alla storia dei marchi; mentre voglio invece far parlare il goloso che è in me, anche perché sino a poco più di un anno e mezzo fa, abitavo a tre isolati da LA TORINESE e, spesso nel corso dell’anno mi capitava di svegliarmi con un profumo nell’aria che mi faceva pensare a quando si entra in una pasticceria dove hanno appena sfornato qualcosa di deliziosamente buono e sì che le mie finestre davano direttamente su Corso Regina Margherita che, per chi conosce Torino, è una delle vie più trafficate della città, dato che la attraversa tutta dalla collina verso le montagne, con annesse le ovvie conseguenze del caso.

Ebbene, i profumi dei dolci in lavorazione coprivano provvidenzialmente ogni sgradito odore, rendendo la giornata da vivere, a prescindere da quale era il piede che mettevate per primo a terra.
Cosa potrei consigliare a chi volesse per la prima volta varcare l’ingresso dell’Atelier di Via Avellino 8? Beh, io mangerei il panettone (non solo quello però) dal 1 gennaio sino al 31 dicembre, ma potete stare certi che qualunque sia la vostra scelta, sarà solo la prima di una lunga serie di visite a LA TORINESE, perché sono sicuro troverete qualcosa che soddisfa il vostro palato e contribuirà a rendere migliori le vostre giornate.
Per finire? Ripeto, fare un salto in via Avellino 8 è l’invito, dove insieme alle innumerevoli dolcezze troverete cortesia, gentilezza e competenza da chi vi accoglierà al meglio ed al meglio saprà eventualmente consigliarvi.
Buone “dolcezze” a tutti.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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