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Sono scattati i sequestri per i lavori di manutenzione nella E45, il tratto che da Orte arriva fino al porto di Ravenna, un’inchiesta che coinvolge la procura di Forlì e quella di Arezzo. L’altro ieri sono partiti i sigilli nella sede Anas di Firenze, ordinati dal procuratore capo della Repubblica di Arezzo, Roberto Rossi, eseguiti dalla polizia stradale locale guidata dal comandante Alessandro Rossi. Gli inquirenti hanno prelevato una corposa documentazione riguardante i lavori effettuati negli ultimi quattro anni sulla E45. E nel contempo i carabinieri del Comando provinciale, questa volta su ordine della procura di Forlì, hanno messo le mani anche sulla documentazione relativa alle fatture da parte di alcune aziende vincitrici degli appalti per i lavori, nella provincia di Forlì-Cesena e non solo.

Al centro dell’inchiesta, ci sono le buche dell’E45, un vero e proprio calvario per migliaia di automobilisti che si trovano ad affrontare il tratto della superstrada soprattutto nei periodi di pioggia e maltempo. All’interno di un fascicolo, infatti, sono contenuti documenti e materiale con i vari appalti oggetto di verifica (con il totale dei soldi spesi e dei km di strada interessati) sui quali i procuratori hanno basato le loro ipotesi di reato, ovvero che le buche siano dovute, prima di tutto, all’utilizzo di materiali scadenti e non conformi alle condizioni dettate dai contratti di fornitura.

Le ipotesi di reato formulate sono tre, truffa ai danni dello Stato, frode nelle pubbliche forniture e inadempienze contrattuali nelle pubbliche forniture, e attentato alla sicurezza dei trasporti.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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