E45

Quando si parla di sicurezza in questo Paese tutti hanno qualcosa da dire, ma ben pochi passano all’azione. Se poi la decisione la deve prendere il governo, “aspetta e spera” è la sola frase che viene in mente.

Il riferimento in questo caso è relativo ad una delle strade che funge da “arteria” per il nostro territorio e non solo: la E45, in particolare il tratto Orte – Ravenna. Il progetto di sistemazione di questa statale davvero pericolosa, tra buche, vegetazione invadente, segnaletica orizzontale scolorita, cartelli fai da te e lunghi tratti di asfalto sistemato seguendo il principio “il pensiero è ciò che conta”, esiste da anni, ma il governo ha comunicato recentemente di non ritenere prioritaria la riqualificazione della E45.

Peccato però che questa strada disastrata sia un canale di collegamento di notevole importanza: parte da Karesuvanto in Finlandia e arriva fino a Gela in Italia, con un percorso complessivo di 4920 km, che si snoda attraverso Svezia, Danimarca, Germania e Austria. Una strada percorsa ogni giorno da migliaia di auto e Tir: “povero turismo e poveri trasporti” viene da dire.

Oltre il danno la beffa perché, quando si intravedono dei lavori sulla “strada della vergogna” sono operazioni interminabili, con tratti chiusi, e deviazioni sulla viabilità locale. Ma non finisce qui: le solette sono bucate e sbriciolate, le armature corrose e i viadotti pericolosamente inclinati.

In molti l’hanno definita la strada peggiore d’Italia e anche la Confesercenti Cesenate aveva parlato di un problema nazionale prioritario; come riportato da CesenaToday, il presidente della sede di Bagno di Romagna della Confesercenti Cesenate, Pasquale Ambrogetti, aveva commentato: “Tra le arterie da riqualificare nel nostro paese questa strada dovrebbe avere la priorità. L’E45 in questi anni si è rivelata un corridoio fondamentale per collegare il centro Italia con il nord est italiano. Con il miglioramento dei collegamenti ci potrebbe essere un evidente miglioramento degli scambi commerciali e culturali tra queste aree e poi, in particolare per la nostra zona, la riqualificazione di questa arteria sarebbe fondamentale per lo sviluppo del turismo di cui la nostra cittadina praticamente vive. La notizia dell’abbandono del progetto di riqualificazione di questa strada ha creato molta preoccupazione tra le imprese e i lavoratori che operano o sarebbero interessati a svolgere la propria attività in queste località”.

Un problema grande, che necessita di una soluzione al più presto. E a proposito di soluzioni, noi una la buttiamo lì: facciamola a pagamento questa benedetta statale, modello “bollino adesivo annuale” presente in Svizzera: con 40 euro all’anno si può transitare senza limiti di chilometraggio. In cambio, naturalmente, si chiede che venga finalmente garantita una strada sicura per tutti.

Badate bene però: si è parlato di “modello svizzero”, non di “modello italiano”: se vengono chiesti dei soldi ai contribuenti si esige che vengano utilizzati veramente per ottimizzare un servizio pubblico.

A cura di Silvia Pari

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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