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Quello sguardo penetrante che lo aveva fatto conoscere al mondo in Dottor Zivago e in Lawrence d’Arabia e’ volato via per sempre. E’ morto a 83 anni l’attore egiziano Omar Sharif, da tempo malato di Alzheimer, nato Michel Shalhoub da genitori libanesi di fede cattolica poi trasferitisi ad Alessandria d’Egitto. Dopo una laurea in fisica e matematica aveva deciso di intraprendere la carriera d’attore negli anni Cinquanta. Prima in Egitto, poi il grande salto nel cinema inglese con la prima, grande interpretazione in Lawrence d’Arabia, al fianco di Peter O’Toole. Un’interpretazione che gli valse una nomination agli Oscar a come attore non protagonista nel 1962 e la fama internazionale. Cresciuta ancora di più quando, tre anni dopo, diretto da David Lean, vestì i panni del protagonista del romanzo di Boris Pasternak, quel dottor Zivago rimasto indelebile nella memoria di tutti. Divenne così una star del mondo arabo, ancora di più quando, per poter sposare l’attrice Faten Hamama, si convertì all’Islam, assumendo definitivamente il nome di Omar al Sharif. Un matrimonio finito poi con un divorzio nel 1974 e l’inizo di una seconda vita, fatta di alti e bassi, di numerosi problemi di salute e di tanto tempo dedicato al bridge ma senza mai dimenticare la sua passione per il cinema. Protagonista di Mayerling insieme con Catherine Deneuve, ha continuato a lavorare fino al 2013, interpretando il protagonista di Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano che gli valse il premio del pubblico come miglior attore alla 60ª Mostra del Cinema di Venezia (accompagnata quell’anno dal Leone d’Oro alla carriera) e, nell’edizione del 2004, il Premio César per il migliore attore.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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