Lo scrittore cileno Luis Sepulveda è morto a causa del Covid-19. L’autore, che aveva 70 anni, è deceduto nell’ospedale dell’Università centrale delle Asturie di Oviedo, in Spagna, dove era ricoverato da fine febbraio, quando aveva contratto il Covid-19. A dare la notizia del decesso è stato un portavoce della famiglia.

Positivo al Covid-19 dopo un viaggio in Portogallo
Sepulveda e la moglie Carmen Yáñez erano stati in Portogallo dal 18 al 23 febbraio, al festival letterario ‘Correntes d’Escritas’ a Póvoa de Varzim, e i primi sintomi erano comparsi qualche giorno dopo. Fino alla conferma della diagnosi, arrivata il 29 febbraio, e al ricovero in ospedale, nelle Asturie, dove lo scrittore viveva dal 1996, a Gijon. Le condizioni di salute dello scrittore si erano aggravate nelle ultime settimane, non rispondendo in modo positivo ad antibiotici e trattamenti e avendo sommato alla polmonite anche altre patologie e problemi a diversi organi vitali, come hanno fatto sapere fonti sanitarie.

Combattente, ecologista e innamorato dell’Italia
Autore di successi come ‘Il vecchio che leggeva romanzi d’amore’, pubblicato in Italia nel 1993, e di ‘Storia di una gabbianella e di un gatto che le insegnò a volare’, Sepulveda è stato un combattente, arrestato due volte e condannato all’esilio durante la dittatura di Pinochet. Nemico del neoliberismo, ecologista convinto, aveva riottenuto la cittadinanza cilena nel 2017. Innamorato dell’Italia, dove le sue opere hanno superato complessivamente gli 8 milioni di copie, sarebbe dovuto tornare nel nostro Paese a marzo per parlare di ‘Coraggio’ al festival dei piccoli e medi editori ‘Più libri più liberi’, poi cancellato per la pandemia.

La Redazione giornalistica – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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