…. a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire ….

Non guidava nella notte, non guidava a fari spenti chi, quel tragico 14 agosto di due anni fa, si trovava sul Viadotto Polcevera o Ponte Morandi che dir si voglia, viaggiando verso le vacanze o per spostarsi solamente per lavoro, e si è ritrovato morto tra le macerie, speriamo senza neppure accorgersene!

Sono morti in QUARANTATRE quel giorno e oggi, a ventitré mesi di distanza, mentre si avvicina il giorno dell’inaugurazione del nuovo viadotto, si discute ancora di concessione, di Atlantia, di ASPI, di Benetton, senza che sia cambiata una virgola e, cosa ancora più grave (perché dimostra quanta incompetenza anche di pensiero, di ragionamento, di previsioni) neppure si è tracciata una linea alternativa.
Perché, e questo è un problema di grande peso, è: una volta tolta la concessione, chi si occuperà della manutenzione delle Autostrade italiane?

Certo si fa presto a dire “basta con Atlantia”, ma poi? C’è l’ANAS? Vero, ma che di ponti gestiti dalla stessa non ne sono caduti, anche qui con morti compresi e tangenti a uffa?
Ed ancora, se Atlantia non controllava o controllava male, chi doveva valutare e seguire quanto fatto, dov’era? Perché la realtà è che nessuno si è preoccupato di nulla, salvo poi svegliarsi di fronte a quarantatré morti!

Cose da Italia, come al solito, dove fin quando non ci scappa il morto si va avanti “ad minchiam” per dirla alla maniera del Professor Scoglio, preoccupandosi non di cosa non si fa e di quali potrebbero essere le conseguenze, ma ben più facilmente di spartirsi tangenti (tanto poi qualche giudice “GIUSTO” lo trovi sempre), di raccogliere voti per occupare poltrone ambite assai…

Tanto quando ci scappa il morto …. sono tutti lì con l’aria afflitta, gli occhi da cani bastonati, a sputar sentenze mentre smoccolano perché gli salta il ferragosto, o magari sorridenti mentre partecipano ad una festa, con un bicchiere di vino in mano mentre brindano, tanto ormai i morti sono morti e vuoi/puoi rinunciare ad un evento di partito?

Sia ben intesa una cosa però, che nessuno, ma proprio nessuno di chi si è seduto in Parlamento dal momento dell’inaugurazione, fino al crollo, può tirare indietro la mano e dire che non è colpa sua, senza nessuna distinzione di partiti, colori ed altre ca..ate, perché davvero un viadotto può crollare, seppur per cattiva manutenzione, in poco più di cinquant’anni? Ma lo hanno fatto di cartone o con cosa, visto che ci sono ponti costruiti duemila e più anni fa ed ancora sono in piedi? Gli antichi romani prevedevano già ai loro tempi che ci sarebbero passati sopra auto, camion e non solo gente a piedi o a cavallo?

Certo a fare processi mediatici siamo bravi, prontissimi a trovare un colpevole, anche perché  così distogliamo il pensiero da tante domande che coinvolgono colpevoli ed accusatori, ma se davvero sarà giusto togliere le concessioni, qualcuno ha pensato a quanti posti di lavoro si perderanno? A quante famiglie si ritroveranno senza un reddito? Perché anche questo è un problema, e ci si è pensato?

Le famiglie dei morti, gli sfollati, tutti coloro che hanno patito in qualche modo del crollo del Morandi, aspettano GIUSTAMENTE giustizia, ma sarà bene che questa giustizia colpisca i colpevoli veri, solo quelli, e non chi ha la sola colpa di portare il pane a casa lavorando per loro.

SPERIAMOLO e speriamo che il giorno della nuova inaugurazione, per rispetto soprattutto dei morti, si evitino le solite passerelle politiche ed i sorrisi, perché da ridere non c’è proprio nulla, come non c’era nulla da ridere quel 14 agosto!!!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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