LORENZO GUERINI MINISTRO, GIUSEPPE CAVO DRAGONE AMMIRAGLIO

Un contributo complessivo a fondo perduto di 1,231 miliardi erogato per tranche annuali fino al 2042. Lo prevede il Patto per Napoli, accordo tra lo Stato e il Comune per il ripiano del disavanzo e il rilancio degli investimenti, firmato oggi al Maschio Angioino, dal presidente del Consiglio Mario Draghi e dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. L’erogazione della quota, spiega il Comune, avverrà entro il 31 marzo di ogni anno. Nei primi cinque anni (2022-2026) saranno assegnati 486 milioni, ovvero il 40% del contributo complessivo.

Un lungo applauso ha accolto l’arrivo del presidente del Consiglio nell’antica sala dei Baroni al Maschio Angioino di Napoli. Il premier, in compagnia del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del sindaco partenopeo Gaetano Manfredi e del presidente del consiglio comunale, Enza Amato, ha attraversato la sala per prendere poi posto tra i banchi. In sala tutti i consiglieri comunali oltre ad autorità civili ed ecclesiastiche. Con il premier anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli.

“I Comuni sono al centro della prospettiva di sviluppo che abbiamo per l’Italia, il governo vuole metterli in condizione di poter programmare con maggiore serenità la crescita delle loro comunità. Il Patto per Napoli coincide con il programma di investimenti più significativo nella storia recente del Mezzogiorno” ha detto il premier Mario Draghi. “L’obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio” ha sottolineato il premier. “Dobbiamo ammettere l’esistenza di una ‘questione meridionale’, ma dobbiamo allo stesso tempo evitare che si riduca a sterili rivendicazioni. Dobbiamo affrontarla con urgenza, determinazione, unità. Perché l’Italia tutta ha bisogno che Napoli e il Mezzogiorno siano un motore del Paese”.

A cura di Renato Lolli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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