L’Agenzia mondiale antidoping ha bandito la Russia dagli eventi sportivi globali, tra cui le Olimpiadi di Tokyo 2020 e le Olimpiadi invernali di Pechino 2022, dopo aver accusato Mosca di aver falsificato i dati di un laboratorio antidoping.
Un portavoce della Wada, il cui comitato esecutivo si è riunito a Losanna, ha riferito che “l’elenco completo delle raccomandazioni è stato accettato all’unanimità”.

Per lo sport russo è il giorno più nero di sempre, con 4 anni di squalifica.

L’Esecutivo dell’agenzia mondiale antidoping (Wada) segue quanto ‘suggerito’ lo scorso 25 novembre dal suo stesso Comitato indipendente di revisione della conformità (CRC), ovvero squalificare lo sport russo per quattro anni. Motivo? “L’agenzia antidoping russa è al centro di un caso estremamente grave di inosservanza dell’obbligo di fornire una copia autentica dei dati (sarebbero 145 casi) del laboratorio di Mosca”, ha scritto il Comitato di revisione. Tra i punti da definire, da quale data dovrebbe scattare la squalifica. Una retrodatazione al gennaio 2019, quando è stata riscontrare la violazione del laboratorio, è tra le ipotesi ma non è escluso che la sanzione avrà inizio dal primo gennaio 2020. Il Comitato Olimpico Internazionale già nelle scorse settimana ha annunciato di “sostenere sanzioni severe contro tutti i responsabili della manipolazione dei dati antidoping del laboratorio analitico di Mosca”.

Il doping russo, che aveva visto il coinvolgimento dei servizi segreti (FSB), il ministero dello sport, il laboratorio antidoping moscovita e altri enti nazionali e federazioni sportive internazionali (per esempio quella di atletica leggera), ha coinvolto oltre mille atleti sia degli sport estivi che invernali tra il 2012 e 2015. Dal novembre del 2015 l’atletica leggera russa è sospesa e gli atleti che hanno dimostrato di non aver mai avuto problemi di doping possono gareggiare come atleti neutrali. L’agenzia antoping russa Rusada ha tempo 21 giorni per un eventuale ricorso al Tribunale arbitrale internazionale dello sport di Losanna.

La decisione del Tas sarebbe poi definitiva. Deputata: Russia sfiderà Wada a Cas di Losanna La Russia sfiderà la sentenza della Wada presso la Corte arbitrato per lo sport (Cas) con sede a Losanna dopo che la questione verrà discussa dall’Agenzia Russa Antidoping (Rusada). Lo ha detto Svetlana Zhurova, primo vicepresidente della Commissione internazionale della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo.

“Il 19 dicembre si terrà una riunione del Consiglio di vigilanza della Rusada: deciderà se la Rusada accetta queste raccomandazioni o meno. E il Tribunale di Losanna inseguito” ha affermato. “Sono sicura al 100% che la Russia andrà in Tribunale perchè dobbiamo difendere i nostri atleti”, ha affermato, citata dalla Tass.

Mosca: Non sorpresi, tuteleremo atleti ‘puliti’ L’agenzia anti-doping russa (Rusada) ha detto di non essere sorpresa dalla decisione del Comitato esecutivo della Wada di bandire la Russia dagli eventi sportivi mondiali, tra cui le Olimpiadi di Tokyo 2020 e le Olimpiadi invernali di Pechino 2022, dopo aver accusato Mosca di aver falsificato i dati del suo laboratorio antidoping. “Di certo questa decisione non è positiva, ma ce l’aspettavamo”, ha dichiarato il vice capo di Rusada, Margarita Pakhnotskaya. Il consiglio di supervisione di Rusada ha, inoltre, ribadito che il principale obiettivo dell’agenzia anti-doping russa è proteggere gli interessi degli atleti “puliti.

Medvedev, decisione della Wada va contestata – “Credo che le organizzazioni che sono responsabili di questi temi dovrebbero prendere in considerazione i modi per contestare questa decisione”. Lo ha dichiarato il primo ministro russo Dimitry Medvedev commentandola decisione dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) sulla Russia in una riunione con i vice primi ministri. Lo riporta la Tass.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui