L’Atalanta è quasi pronta ad iniziare la sua stagione, quella magica che la porterà a giocare in giro per l’Europa.

Ogni sorta di entusiasmo e di convinzione è stata ridimensionata da Gasperini che ieri ha parlato ai microfoni di Sky.
Il tecnico, incalzato sul probabile addio di Spinazzola, ha risposto che è un giocatore importante e che non andrebbe ceduto, la Juventus lo vuole.

” Spinazzola? È un elemento fondamentale per il campionato che ha fatto, così come lo erano Conti, Kessié e Gagliardini. Perdere calciatori ci sta perché è nella natura della società quella di agevolare le cessioni in squadre importanti, anche se ciò ci crea dei problemi. Vorrei che restasse, con lui saremmo più forti; se perdessimo altri elementi, ci sarebbe un ridimensionamento nelle aspettative e avremmo poi la possibilità di strutturarci diversamente e vedere cosa fare”.

Queste le parole di un tecnico che ha visto nel giro di un anno, cedere i suoi giocatori più forti, come Kessiè, Conti e Gagliardini.
Vero sono stati fatti anche acquisti con appeal, tipo Ilicic, che però non ha giocato moltissimo l’anno scorso.

Gli altri arrivi sono più che altro scommesse che non è detto possano rendere quanto i ceduti.

Inoltre si pone un’altra questione: il Papu Gomez che la scorsa stagione ha impressionato tutti, difficilmente si ripeterà, anche perchè l’Europa logora fisico e mente e il calciatore argentino è molto talentuoso ma non più giovanissimo.

Le altre parole del Gasp riguardano il mercato in entrata: il mister vorrebbe vedere volti nuovi in neroazzurro, anche se capisce la posizione della società che è da anni il trampolino di lancio di giocatori molto giovani ed interessanti che poi finiscono nelle big.

Raro sentire il tecnico pronunciare queste parole, anche se coi suoi soliti modi pacati.

Segno che mai come l’anno scorso la squadra neroazzaurra ha fatto molto bene e ripetere l’impresa sarà difficile, anche se la “Dea” vuole continuare a restare nell'”Olimpo” europeo e darà del filo da torcere a tutti, perchè si possono perdere i giocatori, ma non l’anima e l’identità di squadra trasmesse dal proprio tecnico.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui