MESSA EVENTO PER RANIERO GATTINONI CHIESA DI SAN CAMILLO DE LELLIS VIA PIEMONTE
17 novembre 2024
Colore liturgico: Verde
 
La Chiesa è una muraglia salda che nessuna bomba è stata capace di abbattere, perché le parole di Gesù hanno formato dai suoi figli una valanga di eroi.
Dice il Signore: Io ho progetti di pace e non di sventura. Voi mi invocherete e io vi esaudirò evi radunerò da tutte le nazioni dove vi ho disperso.
Dal Vangelo secondo Marco – Mc 13, 24-32
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In quei giorni, dopo quella tribolazione,
il sole si oscurerà,
la luna non darà più la sua luce,
le stelle cadranno dal cielo
e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.
In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre»
.
Commento:
Meditiamo nella penultima domenica del Tempo ordinario dell’anno B la sezione finale del discorso escatologico che Gesù, in Marco, pronuncia sul finire del terzo giorno della grande settimana della Redenzione: uscito dal Tempio di Gerusalemme, dopo le dispute con i diversi notabili, il Signore si reca con i discepoli al Monte degli Ulivi. Alla vigilia della Passione, prima di tornare per l’ultima volta a Betania ove riceverà l’un- zione da una donna senza nome, capace di riconoscerlo vero Re e vero Dio, Gesù ricerca il silenzio, la pace, l’intimità con i suoi; guarda il Tempio da lontano, stando «seduto», in atteggiamento autorevole, di giudizio e di profezia, perché Egli è il Figlio cui tutto è stato sottomesso: «Avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi» . Sollecitato dai discepoli fratelli, «Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea, in disparte», sul giorno e sull’ora in cui avverrà la catastrofe che ha profetizzato, Il Signore sceglie di parlare apertamente a tutti i suoi, ribadisce che a nessuno spetta conoscere quel giorno e quell’ora se non al Padre, e invita a custodire umiltà e mansuetudine, preparandosi piuttosto con perseveranza al principio dei dolori del parto: vi porteranno nei tribunali, vi percuoteranno nelle sinagoghe, per causa mia dovrete comparire davanti a governanti e re, per rendermi testimonianza dinanzi a loro.
«Verranno falsi messia e falsi profeti che faranno segni miracolosi per ingannare, se possibile, anche quelli che Dio si è scelto: ma io vi ho avvisati in tutto». «Dopo queste tribolazioni vedranno il Figlio dell’Uomo venire tra le nubi, con grande potenza e splendore»: Gesù, adoperando l’im- magine dell’albero di fico, invita tutti noi, senza mezzi termini, ad essere vigilanti, capaci di riconoscere «l’accadere di queste cose» e di discernere i segni dei tempi per scrutare all’orizzonte l’arrivo del giorno nuovo, proprio come siamo capaci, sulla scorta delle nostre conoscenze, di individuare con prontezza i segnali che lo scorrere quotidiano della vita ci trasmette (malattie, agenti atmosferici) per intervenire di conseguenza.
Nutriti da questo sacramento, ti preghiamo umilmente, o Padre: la celebrazione che il tuo Figlio ha comandato di fare in sua memoria, ci faccia crescere nell’amore.
La Messa è un’avventura mistica di portata incalcolabile. Il mistero della croce sanguinante si rinnova con dolcezza, provocando uno squarcio nel paradiso. Il sogno di Giacobbe si realizza: gli Angeli salgono e discendono e la loro presenza affettuosa rende più soave la loro partecipazione all’austero sacrificio. Chiunque si accosti all’altare suscita  l’aiuto amichevole dei nostri fratelli invisibili.
 
Buona domenica a tutti.
A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto ImagoEconomica 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui