Nel lungo fine settimana di fine ottobre, dove impera la consumistica festa di Halloween, in Serie A succede che c’è chi fa lo scherzetto e si “pappa” pure il dolcetto ….

Che dire infatti di un Napoli che gioca a poker contro il malcapitato Sassuolo e porta a cinque i punti di vantaggio sulla seconda? La formazione di Spalletti continua imperterrita a vincere, si tratti del torneo nazionale, così come della Champions, e pensare che in estate tutti davano addosso alla formazione allestita dal Direttore Giuntoli, attaccando il “taccagnoDe Laurentiis per addii famosi quanto rivelatisi …. utili.

Più che un dolcetto, prende un brodino con poco sale la Juventus a Lecce; se è vero che i salentini non tirano mai in porta, è altrettanto vero che i bianconeri devono ricorrere ad una magia di uno dei subentrati (giovane) per tornare a casa con i tre punti.
Vincere a Lecce non è un’impresa, al di là di come viene dipinta da cantori stonati in tempo di vacche assai magre, e che ci sia molto che non va non è cosa di qualche giorno o settimana; più che le assenze, peraltro di lunga e lunghissima data (e non è che negli ultimi anni tutto sia filato per bene) sono i presenti a fare “acqua”, i vecchi che hanno perso il bandolo della matassa, a cominciare da quel Bonucci che in mezzo ai forti pareva un fenomeno ed ora è diventato un danno.

Sta molto meglio invece l’Inter, cui la Samp si oppone brandendo dello zucchero filato! I nerazzurri sono sulla strada della guarigione e lo specchio è un ritrovato Barella, che mena e segna, due cose delle quali in tempi recenti non gli riusciva più neppure la prima; ci sarà ancora spazio per i pensieri scudettati? Intanto Inzaghi va avanti in Champions, cosa non scontata, per il resto se ne riparlerà a gennaio.

Antipasto domenicale con l’Atalanta che vince ad Empoli e si ritrova seconda, aspettando la concorrenza naturalmente; i bergamaschi non sono “luccicanti”, però fanno fuori i toscani senza che questi abbiano chissà che da replicare, e quello degli azzurri è campo tutt’altro che facile. Magari Gasperini non vincerà lo scudetto, però un anno senza Europa sta facendo bene alla Dea e non è difficile pensare che il ritorno sui campi dell’estero sia probabile più che possibile.

A La Spezia torna a vincere la Fiorentina, in superiorità numerica rispetto ai liguri e rischiando di tornarsene a casa con un pugno di mosche; sulla carta i viola valgono di più dell’attuale classifica, ma con la carta si fanno i pacchetti, magari si gioca a briscola, mentre per il pallone ci vuole altro. Italiano non è più l’idolo di Firenze e pure i dirigenti iniziano ad essere nel mirino della contestazione, dato che per compensare certe cessioni “indigeste”, occorrono vittorie e bel gioco, cose che sulla sponda dell’Arno non sono gran che di casa.

Finisce invece con un pari e patta la sfida di Cremona, dove i padroni di casa mettono poco zucchero nel torrone, mentre le zebrette friulane accusano un calo che segue una partenza sprint che le aveva fatte diventare la sorpresa di stagione; Alvini per il momento mantiene le terga sulla panca dei grigiorossi, mentre Sottil rimugina sulle ultime prestazioni e cerca rimedi dentro …. la zucca.
In tema di scherzetti, che dire di quello che la Salernitana combina ad una Lazio che merita tutto l’1-3 casalingo? Eppure Nicola meno di un mese fa era sulla graticola del possibile licenziamento ed oggi è nuovamente …. Santo; mentre Sarri, da vecchio pirata qual’è, sposta il tiro sull’ammonizione di Milinkovic-Savic e così non parla della sconfitta e delle sue colpe. Il buon Maurizio è sempre lo stesso, se vince è un fenomeno lui, mentre se perde cerca sempre un capro espiatorio su cui scaricare le colpe; l’ammonizione può non essere giusta, ma la Lazio ha perso davvero per quello? E poi ha ragione mister Baldini …. contro la Roma i laziali giocheranno in undici o in quanti? E se vincessero nonostante le assenze? Sarri tornerà Gesù e metà Roma vivrà felice e contenta …

In serata altro scherzetto imprevisto e questa volta è il Toro di Juric a confezionarlo contro un Milan che potrebbe chiudere i giochi nei primi dieci minuti ed a cui invece, serve un Abisso per restare in partita sino alla fine; ci sta che il Milan sia un po’ con il fiato corto e le idee appannate, magari anche con la testa alla Champions, ci stanno meno invece certi errori ed i rossoneri ne hanno fatti parecchi, e non solo in attacco.
Il Toro invece gioca una partita gagliarda, senza andare nel pallone all’inizio e poi, con il passare dei minuti, mettendo alle corde i rossoneri; finalmente i granata vincono contro una grande e neppure l’incapacità dell’arbitro riesce a togliere il gusto di mangiare un ottimo panettone fuori stagione a Juric ed ai suoi ragazzi.

Halloween dolce per la Roma, che vince in rimonta contro un Verona che fa davvero di tutto per complicarsi la vita, come d’altra parte testimonia una classifica immeritata per il gioco degli scaligeri, che però non perdono occasione per …. buttarsi via.
Mou ringrazia e va al derby con un quarto posto solitario in classifica; la parte “scherzetto” tutt’altro che bello della serata è il nuovo infortunio di Zaniolo, che i giallorossi si augurano essere solo la conseguenza della brutta botta subita e sia risolvibile con un po’ di riposo pre derby.
L’ultimo scherzetto di giornata lo subisce il Monza, da un Bologna che ci ha preso gusto a vincere ed approfitta delle manchevolezze dei biancorossi per portarsi a casa tre punti a forma di dolcetti; i brianzoli sono evidentemente ancora scossi da quanto successo al loro compagno Pablo Marì ed è stato giustissimo l’omaggio alla vittima della sconsideratezza umana di un uomo a cui chissà cos’è passato per la testa.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

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