Sta per iniziare il nuovo anno scolastico-accademico del 2024-2025 e ci ritroviamo nel bel mezzo di polemiche e prese di posizione da parte di alcuni insegnanti e/o docenti che useranno le “cattedre” non per dar corso alle loro “lezioni” ma a fare “propaganda politica” a favore di quanto LORO credono sia giusto o meglio ancora sia la verità.
La prima manifestazione di questo “potere mediatico” è emersa in questi giorni in cui la professoressa Monica Dall’Asta, docente di Storia delle teorie del cinema al Dams, presso l’Università di Bologna, sul social network X, ha scritto: “Non ci sono prove degli stupri di massa da parte di Hamas“, motivando questa sua affermazione sul fatto che non ci sono prove evidenti relative alle violenze sessuali condotte dai terroristi di Gaza.
L’insegnate, contando sul fatto di vivere in uno Stato democratico e pertanto sentendosi “protetta dalla legge, sostiene la sua posizione pro Palestina contro Israele e si prodiga a manifestare il suo “dotto pensiero” sui social con aggiornamenti quotidiani che hanno coinvolto l’Università in cui opera.
Non potevano certo mancare anche i commenti politici su tale “evento”:
Galeazzo Bignami, Viceministro di Fratelli d’Italia, sottolinea: “Una persona così non può insegnare nulla a nessuno. E non ci interessa se pensano di essere degli impuniti perché di sinistra. A casa, loro e il loro ripugnante antisemitismo. Fuori dall’Università“.
La replica della docente sui social:  “Ma dai?”.
In altri scritti ha affermato che le sue sono “opinioni personali” e a chi l’accusa di essere “non adatta a insegnare“, risponde che provvederà a tutelarsi addicendo alle vie legali.
Quanto propone sui social è finalizzato al sostegno della Palestina e di Hamas, non a caso dichiara: “Non ho mai negato che siano state commesse atrocità. Ma la storia degli stupri di massa è una costruzione della propaganda. Come quella dei bambini decapitati” .
Marta Evangelisti, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione, ha chiesto che “l’Università, previa opportuna verifica e se i fatti siano provati, adotti adeguati provvedimenti verso la docente che, con le sue affermazioni, non farebbe che alimentare l’odio contro la comunità ebraica e il popolo israeliano“.
Per la cronaca è doveroso ricordare, come pubblicato da “Tempo”,  quanto esposto da Pramila Patten, rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu: “Ci sono prove degli stupri commessi da Hamas, e ci sono motivi ragionevoli per ritenere che i terroristi abbiano commesso torture a sfondo sessuale e riservato altri trattamenti crudeli e inumani alle donne durante l’attacco e informazioni chiare e convincenti che donne e bambini siano state sottoposti a stupri e torture e che gli abusi potrebbero proseguire sugli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Ci inoltre sono anche fondati motivi per credere che tale violenza possa ancora essere in corso”.

A cura di Pier Luigi Cignoli – Foto Repertorio 
Editorialista Pier Luigi Cignoli

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