Il tennista serbo Novak Djokovic ha perso il ricorso contro la cancellazione del suo visto per restare in Australia e sarà quindi espulso dal paese. Significa che non potrà giocare gli Australian Open, uno dei tornei di tennis più importanti del mondo, che comincerà domani e che Djokovic ha vinto otto volte negli ultimi 11 anni. La cancellazione del visto è stata decisa per via delle posizioni di Djokovic contrarie al vaccino per il coronavirus, posizioni che secondo il ministro dell’Immigrazione australiano Alex Hawke avrebbero potuto galvanizzare il movimento antivaccinista in Australia.

Il caso del visto di Djokovic era iniziato in settimana, quando il tennista era stato bloccato all’aeroporto di Melbourne per alcune verifiche sull’esenzione medica dal vaccino contro il coronavirus, richiesta dalla legge australiana ai non vaccinati per entrare nel paese. Il governo australiano gli aveva negato il visto di ingresso, ma poi un tribunale aveva dato ragione a Djokovic, permettendogli di lasciare l’albergo in cui era bloccato e di cominciare ad allenarsi, in vista dell’inizio del torneo, previsto per lunedì 17 gennaio. Il governo aveva però annunciato ulteriori controlli sulla documentazione presentata da Djokovic e aveva detto che si sarebbe riservato la possibilità di esprimersi nuovamente sulla questione.

Mercoledì era poi stato lo stesso Djokovic a pubblicare un lungo comunicato in cui ammetteva di avere violato l’isolamento mentre era positivo al coronavirus (era stato per via della positività che aveva ottenuto l’esenzione medica dal vaccino), e in cui aveva spiegato il motivo di alcune dichiarazioni false contenute nei documenti presentati per ottenere il visto per l’Australia.

Venerdì sera, il ministro dell’Immigrazione australiano Alex Hawke aveva annunciato la nuova cancellazione del visto di Djokovic «per motivi di salute e ordine, sulla base dell’interesse pubblico». Secondo il ministro, a cui la legge concede ampi poteri discrezionali in questo tipo di faccende, la permanenza di Djokovic in Australia potrebbe galvanizzare il movimento contrario ai vaccini per il coronavirus, causando potenzialmente “disordini”.

Gli avvocati di Djokovic avevano presentato ricorso anche contro la decisione di Hawke, ma domenica una giuria composta da tre giudici ha respinto all’unanimità il ricorso, confermando la cancellazione del visto. Secondo la legge australiana, ora Djokovic dovrà essere espulso dal paese e non potrà rientrare in Australia per i prossimi tre anni salvo in circostanza straordinarie.

A cura di Stefano Severini – Foto Getty Image

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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