Sacchi, un maestro del calcio, defini’ questo gioco come “la cosa più importante delle cose meno importanti”.
Abbastanza un paradosso, direte voi, ma di fatto il calcio spesso va oltre: i tifosi vivono per un gol, per la propria squadra, e cambiano il proprio umore a seconda delle”situazioni” in cui versa la squadra.
Un gol può cambiare un’ intera settimana, ma non e’ tutto fine a se stesso.
Questo sport e’ anche letteratura, filosofia, fisica, e’ insomma un microcosmo, in cui si racchiudono umori, specchi della societa’, e’ arte, romanticismo, politica.
Il calcio e’ parte della cultura di una societa’, di una nazione; che sia il mezzo televisivo, la visione diretta o il canale digitale a diffondere le immagini di gioco, l’eccitazione e’ sempre la stessa, alta, e la tensione non si abbassa mai, anche a fine partita, anzi, trascende, si scarica nelle strade della citta’, trascina anche chi la partita non l’ha proprio vista.
E’ un gioco che va oltre gli stadi ufficiali, si reiventa nel quotidiano di migliaia di piccoli campi sportivi, più o meno improvvisati, nelle scuole e nei cortili delle case, ovunque si ritrovino un gruppo di ragazzi intorno a un pallone.
Di calcio bisognerebbe parlare in maniera “globale”, con spirito di partecipazione, con l’acuta indagine di chi, nel tempo, giornalisti, fotografi, sociologi, filosofi e pittori hanno basato su di esso le loro teorie filosofiche.
J. Paul Sartre diceva “il calcio e’ una metafora della vita”, in contrapposizione Sergio Givone affermava che” la vita è una metafora del calcio”; concetti diversi, ma sempre uguali, legati dalla passione per una sfera che fa da compagna alle nostre vite.
Un gol cambia la partita, ma non e’ anche cio’ che succede nella vita?
E allora penso a tutti quei giovani e giovanissimi che cullano il desiderio di diventare campioni di calcio.
A proposito di questo sogno, Giacomo Pisaneschi, recentemente, ha scritto un libro che si intitola “Diventero’ un campione”, in cui si diletta a illustrare il suo sogno di diventare calciatore, cullato durante le giovanili alla Fiorentina, gli errori commessi, e infine la sua nuova vita di scrittore.
200 pagine di consigli e testimonianze per aiutare i ragazzi a scalare la piramide del professionismo.
Giacomo racconta in questo libro la scalata alla piramide di chi e’ cresciuto nei professionisti e di chi, da dilettante, arriva al top dopo i 30 anni, di chi sogna in grande, per poi doversi ridimensionare e di chi, ancora giovane, cerca di non commettere alcuni errori.
Di quali errori stiamo parlando, direte, ebbene, la scuola, per esempio
….perche’ prendere un diploma e’ importantissimo, anche se e’ difficilissimo studiare facendo due allenamenti al giorno piu’ le trasferte…
Ai giovani va spiegato, che l’istruzione resta un aspetto fondamentale, così come il credere in se’ stessi, anche nei momenti piu’ duri!
Allora non ci resta che leggerlo questo libro e, alla fine, l’insegnamento che ne viene e’ ….ragazzi divertitevi a fare cio’ che vi piace, il resto verra’. Ragazzi , non importa quanto ci vorra’, l’importante e’ dedicare tutto se’ stessi, rimanendo sempre quel ragazzo che si diverte da matti a tirare calci in un pallone…
Perche’, credete, essere se stessi e stare bene e’ il gol piu’ bello che si puo’ fare nella vita!
A cura di Sandra Vezzani editorialista