La crisi innescata dall’emergenza sanitaria ha pesantemente indebolito anche il settore bancario. Sono diversi gli istituti che hanno subito rallentamenti operativi a causa del Covid, e non poche le banche che si sono trovate a fare i conti con riduzione di organico e tagli al personale.

Ultima della lista per ora è Deutsche Bank. Dopo la batosta in seguito alla pubblicazione dei FinCEN Files che hanno svelato il presunto coinvolgimento della banca in “affari sporchi”, ha in programma di tagliare 100 filiali in tutta la Germania: in pratica, una su cinque, portando il numero totale del Paese a 400.

Le cause dei tagli
L’emergenza Covid-19 ha spinto i clienti verso l’online e un allontanamento dai contanti: il più grande istituto di credito tedesco con questa operazione lacrime e sangue pensa di rilanciare la propria redditività.

La decisione segue una mossa della rivale Commerzbank, che durante l’estate ha annunciato che non avrebbe riaperto 200 filiali chiuse proprio durante la pandemia. E non è la prima volta per Deutsche: già nel 2016 aveva ridotto il numero di filiali da più di 700 a circa 500.

“Per quanto riguarda l’offerta di consulenza ai nostri clienti, la filiale non è più né l’unica né la sede chiave”, ha scritto Philipp Gossow, responsabile del commercio al dettaglio tedesco di Deutsche, in un’e-mail al personale. “Quindi ottimizzeremo ulteriormente la nostra rete di filiali”.

Nella fase iniziale della crisi del virus, Deutsche aveva temporaneamente interrotto i licenziamenti, che poi però sono ripresi. Nella prima metà del 2020, Deutsche ha infatti chiuso temporaneamente 200 delle sue 500 filiali e ha razionalizzato i suoi processi interni all’interno dell’unità retail.

Il piano di Deutsche Bank
Per ora non si sa cosa accadrà negli altri Paesi europei, e anche in Italia, ma visto l’andamento “in casa” non dovremmo stupirci se nei prossimi mesi Deutsceh Bank annunciasse anche un taglio delle filiali nel Belpaese.

Dal 2019 Deutsche vive una realtà molto delicata, come i suoi dipendenti sanno bene. È stata oggetto di un grande piano di ristrutturazione, con l’obiettivo di un parziale ritiro dalle attività di investment banking, una radicale contrazione del suo bilancio e il taglio di ben 18mila posti di lavoro entro il 2022.

Il direttore finanziario James von Moltke ha dichiarato che ci sono stati “segnali incoraggianti” nell’unità di vendita al dettaglio della banca nel terzo trimestre. Come ovvio, il nuovo ciclo di chiusure di filiali comporterà un numero imprecisato di tagli di posti di lavoro. Deutsche sta cercando di concludere i negoziati con i rappresentanti dei lavoratori entro la fine di quest’anno in modo che i tagli possano essere effettuati nel 2021.

A cura di Renato Lolli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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