Ci dicono che è troppo presto perché il campionato prenda una piega decisa, ed è certamente vero, ma la sfida tra Inter e Juventus di domenica sera non può certo passare come una delle tante partite importanti di una stagione che sarà ancora lunghissima; per la rivalità storica tra le due società, resa ancora più incandescente dalle vicende di calciopoli, per il primato, parziale sin che si vuole, ma che potrebbe portare i nerazzurri a più cinque, oppure il sorpasso bianconero all’attuale capolista o chissà, lasciare le cose come stanno, con le immediate inseguitrici che, in quel caso, potrebbero anche accorciare le distanze dal duo che sino ad ora ha marciato (quasi, visto il pari bianconero a Firenze) a pieno ritmo.

Certo sarà una partita da vedere, perché l’Inter di Conte non ha ancora espresso tutto il proprio potenziale, ma ha immediatamente “digerito” i dettami dell’ex tecnico bianconero e pur senza brillare ha inanellato una sfilza di vittorie, che poi in Italia sono l’unica cosa che conta; la Juve di Sarri deve invece ancora assimilare appieno quelle che sono le idee di gioco del tecnico toscano, il quale, giocoforza, ha dovuto modificare quello che è stato il suo credo, dato che mandare in campo i “soliti” 14/15, quando hai una rosa di almeno venticinque titolari, non è davvero possibile.

Come l’Inter, anche la Juve ha sino a qui fatto parecchia fatica, uscendo vincitrice da sfide non certo impossibili, ma tirate ed incerte sino all’ultimo secondo; le diverse idee di gioco tra l’ex Allegri e Sarri, non sono da scoprire oggi, ed è più che normale come ci voglia del tempo per assimilare, oltre al cambio di gioco, anche l’inserimento dei nuovi arrivati (o del ritorno di qualche ex “sbolognato”), i quali però, non sono stati utilizzati a tempo pieno dall’ex allenatore del Napoli.

Ulteriore motivo di curiosità è sicuramente il comportamento che avrà Antonio Conte durante e dopo la partita, perché conoscendo il temperamento del leccese, c’è davvero grande aspettativa nel vedere, in caso di gol dei suoi e di eventuale vittoria a fine incontro, se ci saranno la solita esultanza “alla Conte”, o se si comporterà da buon ex per “rispetto” verso i suoi vecchi tifosi (e la squadra di cui è sempre stato tifoso).

Quali saranno le formazioni ed i protagonisti maggiori della partita? Relativamente a chi scenderà in campo, tolti gli infortunati, c’è talmente tanta scelta che si potrebbe quasi procedere al sorteggio dividendo i reparti, mentre i protagonisti potrebbero uscire dal mazzo dei soliti nomi, con la facilità di dire Ronaldo e Lukaku, ma con la possibilità di spaziare e fre almeno dieci/dodici nomi, tanti sono coloro in grado di decidere, in qualsiasi momento, la sfida.

Domenica ore 20,45, stadio Meazza, Milano; va in scena il derby d’Italia, con l’augurio di vedere giocare a calcio e non a calci, con la certezza che anche se siamo solo alla settima non sarà una partita come un’altra, perché le sfide tra nerazzurri e bianconeri non sono mai partite come le altre.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui