La dibattuta questione di un deposito nazionale per le scorie nucleari e radioattive torna ad interessare il territorio italiano.
La nostra Penisola è il solo paese dell’Unione Europea, insieme a Portogallo e Grecia, che non si è ancora dotata di un deposito nazionale per le scorie che ogni giorno vengono prodotte da ospedali e fabbriche.
Secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa, i territori potenzialmente idonei ad ospitare tale costruzione si trovano nel Sud della Puglia, in alcune aree della Basilicata jonica e del Molise, in qualche zona costiera della Campania, del Lazio e della Toscana. Escluse per ragioni economiche Sardegna e Sicilia e Marche, Emilia Romagna e Umbria a causa del rischio sismico.
Insomma, circa il 70% del territorio italiano verrebbe subito escluso.
Inoltre, lo smaltimento di questo tipo di rifiuti è un tema davvero complesso. Solo 12 anni fa a Scanzano Jonico si sfiorò la rivolta popolare quando l’allora governo Berlusconi annunciò di prevedere lì il deposito.