Dal cinema al calcio: Aurelio De Laurentiis, l’uomo, l’imprenditore che ha fatto risorgere il Napoli. Da produttore cinematografico a presidente: dal 2004 ad oggi ha riportato il Napoli ai vertici del calcio grazie anche a una oculata gestione dei bilanci.

Un uomo col cinema nelle vene!

Già ben prima di farsi conoscere al grande pubblico sotto la veste di presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis aveva creato con il padre la propria casa di produzione e distribuzione cinematografica Filmauro. Con questa etichetta ha prodotto oltre 400 film e oggi rappresenta uno dei  più importanti produttori italiani ed internazionali, al punto da ricevere vari premi e riconoscimenti in tutto il mondo.

A lui si devono, per fare qualche esempio, Il Premio Oscar “Crash”, la serie di “Amici miei” e il ciclo di commedie natalizie che vantano ogni anno milioni di presenze nelle sale di tutta Italia. In quasi 100 anni di storia del Napoli, De Laurentiis rappresenta probabilmente il miglior presidente  che il club abbia mai avuto nell’ultimo decennio, per via delle azzeccate scelte di mercato operate nelle varie sessioni di calciomercato, il Napoli è stata la principale antagonista della Juventus, assoluta dominatrice in Italia.

Nanni Moretti  ne “IL CAIMANO” fa dire al personaggio di Silvio Orlando che “Aurelio De Laurentiis da quando ha il Napoli non pensa più al cinema”, dimenticando che il calcio è cinema naturale.

De Laurentiis ci pensa, ma diversamente.

Per questo lo scudetto del Napoli può essere un Oscar, anche se lui direbbe”… Preferisco il finale di “Champions League” potendo scegliere, degradando lo scudetto a David di Donatello… La sua è un’intelligenza volatile, gli piace guardare le cose dall’alto spostandosi, in questi anni ha passato il tempo tra cinema e calcio, e tra Napoli e Los Angeles, riuscendo a non essere mai un presidente americano.

Uomo di leggerezza, l’incazzatura che lascia poi lo spazio all’ironia, un Tognazzi, si potrebbe dire, afflitto da politeismo febbrile: si innamora di tutto anche se poi idolatra solo sè stesso e la sua famiglia; flirta col mito ma poi lo diserta.

Il Presidente del Napoli  si nutre oggi di  questo grande obiettivo: “Maradona ci ha lasciato una grande eredità e il Napoli la sta raccogliendo”. Questo è molto bello perchè finalmente potrà restituire al pubblico napoletano quello che sta aspettando da anni senza il suo numero 10. Si avvia dunque a lasciar da parte la scaramanzia, con la squadra di Luciano Spalletti avviata verso la conquista del terzo scudetto nella storia dei partenopei, il primo dell’era di Maradona.

Uno scudetto sul quale in pochi avrebbero scommesso la scorsa estate, a partire forse dallo stesso De Laurentiis. Aurelio, il patron, non è sicuramente il “ricco- scemo”, il prototipo forse del presidente di 50 anni fa: di personaggi del genere non ne esistono più. Non è neppure un imprenditore/ industriale che ha necessità, attraverso il calcio di pubblicizzare se stesso o la sua azienda: vede la società di calcio come fonte di guadagno suo personale, come qualsiasi altra azienda. Non fa politica, quindi non ha bisogno di crearsi consensi col calcio. Eppure nel panorama del nostro calcio spicca senza dubbio  questa sua figura che dal 2004 è Presidente del Napoli.

Inutile dire che negli anni ha mostrato un grande senso degli affari ed una intensa capacità di scovare campioni, deliziando la platea napoletana e in pochi anni, la società partenopea è partita dalla serie C sino ad arrivare in Champions League grazie agli investimenti oculati per rinforzare la squadra. In questi giorni, mesti,  in cui l’Italia si commuove e piange la morte di Maurizio Costanzo, grande amico di Aurelio De Laurentiis ci piace ricordare una delle sue ultime interviste al Corriere dello Sport “il mio amico Aurelio. Ci siamo conosciuti quarant’anni fa quando io scrivevo sceneggiatura di cinema e lui mi chiamò per propormi di scrivere soggetti per telefilm dell’orrore. Era una bella idea perchè all’ora di film dell’orrore per la televisione non ce n’erano. Oggi la televisione americana vive di telefilm dell’orrore. Scrissi i soggetti,  Aurelio provò a venderli, ma non ci fu risultato”.

Da allora siamo rimasti amici, mi dicono Aurelio è un burbero. Sarà vero, ma io in tanti anni non me ne sono mai accorto. Ci siamo anche divertiti a prendere in giro gli altri”.

Il giorno in cui Costanzo è scomparso De Laurentiis gli ha dedicato un breve messaggio pubblicato sul sito del Napoli in cui lo definisce “il miglior anchorman mai esistito”, e tutto questo a riprova che le “persone speciali” non sempre possono essere simpatiche a tutti!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui