GIUSEPPE CONTE BEPPE GRILLO

Dal sogno alla realta’, si sa, la strada e’ lunga! Incubo governicchio!

Annunciati come imminenti, gli “aiuti” dell’UE potrebbero arrivare solo nella seconda metà del 2021, e a una condizione, addio a Quota 100, e al Reddito di cittadinanza.
Nel frattempo, il governo fatica a far sintesi sui provvedimenti, tra progetti strabilianti ed ennesime task-force.
Il video messaggio di Beppe Grillo non e’solo una stoccata a Di Maio, ma e’ l’avvertimento ai due alleati del Conte-bis: se non si fa un governo ambizioso e radicale, solo per “ tirare a’ campa’”, finira’ malissimo. E le premesse non sono incoraggianti.

Il litigio sulla quintessenza politica di Giuseppe Conte e’ un Cinque Stelle, come dice il PD? E’ una figura terza, come dice il M5S dopo averne imposto il nome come precondizione al dialogo? E’ l’ennesimo dibattito sul sesso degli angeli, cui ci costringe la politica italiana. Francamente non mi pareva questo il momento giusto, se ne poteva fare a meno, la promessa di un governo dove sarà difficile distinguere una misura o un obiettivo che sta a cuore a l’una o all’altra forza politica.
Dopo giorni di tavoli e vertici, non una sola parola e’ stata spesa sui contenuti e sui programmi. Appena quattordici mesi fa erano molto chiare le proposte al centro del patto che si stava stipulando, e anche i loro destinatari: svolta securitaria e meno tasse per il ceto medio, reddito di cittadinanza.
Ora, mistero!

In compenso, sappiamo tutto sulle ambizioni di Luigi Di Maio, sulla crisi in essere tra Grillo, diventato governista, e Casaleggio, che teme di perdere il controllo sul partito, sulla resurrezione di Matteo Renzi, e sulle difficolta’ interne di Nicola Zingaretti.
Anche il sentiment della Rete, che per giorni era sembrato piuttosto favorevole al nuovo governo, si sta modificando e lo slogan della prima ora “ tutto meglio di Salvini” si stempera in diffuse perplessita’. Mi sembra tutto una trattativa tra burocrazie.

E chi ne ricevera’ il peggior danno potrebbe essere proprio il PD, che non e’ un instant –party come il Movimento Cinque Stelle, entrato in questa partita per “ non morire”, ma con l’intento di mettersi in gioco, con l’idea di costruire veramente l’alternativa al sovranismo, ribaltare gli equilibri, dimostrare che c’e’ un altro modo per governare le emergenze del Paese.
Intanto Conte, forte della contezza che il brand M5S sia in declino, prepara, nel post-Covid, una pattuglia silente a suo sostegno, in caso di mattane grilline,che facciano saltare il Parlamento Europeo.
E la Lega come sta messa?

La Lega non cresce piu’, ma la riduzione del consenso non giova particolarmente al governo, o meglio, ai partiti di maggioranza, a trarre vantaggio dallo stop dell’avanzata di Salvini, secondo il sondaggio di Swg per La 7, sarebbe solo Giorgia Meloni, il cui partito Fratelli d’Italia ha quasi raggiunto i 5 Stelle quanto a indice di gradimento.

E del Recovery Found ne vogliamo parlare? Se la discussione continua cosi’, si potrebbe bloccare tutto. Ma occorre avere fede, ora più che mai.
Il piano smussa, accorpa, condensa, parla di “innovazione, infrastrutture, istruzione, equità, salute e rivoluzione verde.
Accipicchia!

Ma nel dettaglio?
Completamento della fibra ottica, lo sviluppo del 5G, la digitalizzazione della pubblica amministrazione, la lotta all’abbandono scolastico, le politiche per il lavoro, e il rafforzamento del sistema sanitario. A dire il vero sembrano cose dette migliaia di volte, in migliaia di convegni e interviste. Mancano cifre, budget, dati e tabelle.

Ma, si sa, in politica, bisogna “ volare alto”. Gia’, ma il rischio, questa volta, potrebbe essere di “perdersi fra le nuvole”!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Imagoeconomica

Nella foto il premier GIUSEPPE CONTE e GRILLO

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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