Secondo quanto emerso durante l’XI congresso nazionale di Chimica degli alimenti a Cagliari, la trasformazione degli scarti agroalimentari in prodotti chimici di base e in alimenti per l’uomo e per gli animali sarebbe molto più conveniente rispetto alla loro conversione in biocombustibili.

L’iniziativa è stata organizzata dal Gruppo interdivisionale di Chimica degli alimenti (Gica), dall’Università di Cagliari in collaborazione con l’Ateneo di Sassari, sotto l’egida della Società chimica italiana (Sci) con il riconoscimento della Food Chemistry Division della EuCheMS.

Ben 150 ricercatori provenienti da tutta Italia hanno collaborato con gli esperti dell’Ateneo di Cagliari su qualità alimentare e salute umana: gli incontri sono durati per 4 giorni.

Alberto Angioni, docente dell’Università di Cagliari e presidente del Comitato organizzatore dell’evento, ha commentato: “Il congresso ha permesso di confermare il ruolo fondamentale della Chimica degli alimenti in tutti gli stadi della filiera agroalimentare nel controllo e nella valorizzazione dei prodotti”.

Un’attenzione particolare è stata rivolta alle caratteristiche nutrizionali dell’olio extra vergine d’oliva e dei piccoli frutti, naturalmente senza tralasciare il vino, il latte e i derivati, con un’occhio di riguardo al pecorino romano Dop, totalmente privo di lattosio e galattosio.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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