Il buon andamento della curva pandemica è sinonimo di allentamento delle restrizioni. Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Molise sono ufficialmente in zona bianca e, dunque, viene meno il coprifuoco e scattano le riaperture all’aperto e al chiuso – senza limiti di orario, mantenendo sempre tavoli distanziati di un metro – di ristoranti e bar, piscine coperte (docce escluse), parchi tematici, sale gioco e bingo, fiere, sagre, circhi, casinò, corsi di formazione e convegni. Escluse le discoteche e restano vietati gli assembramenti, con l’obbligo di indossare la mascherina sia all’aperto sia al chiuso. Si può partecipare a matrimoni con il green pass, la certificazione che attesta l’inoculazione del vaccino, l’avvenuta guarigione o il tampone negativo.

Cresce la polemica con i gestori delle discoteche. “In Sardegna si balla ovunque, tranne che in discoteca”, ha dichiarato Simone Murgioni, presidente del Silb Fipe della Confcommercio del Sud Sardegna: “Le discoteche sono il capro espiatorio – denuncia il rappresentante sardo dell’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo – mentre tutto quello che c’è intorno è fuori controllo. Questo è il vero problema. Le discoteche che apriranno – ha detto – saranno quelle che avranno il coraggio di cambiare un po’, convertendosi in ristorante. Ma non tutte potranno farlo perché ci sono anche locali che non hanno le cucine”.

Positivo sulla zona bianca il giudizio di Fipe-Confcommercio che, in una nota, sottolinea: “Una boccata d’ossigeno. Nei 9 mila bar di Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Molise è possibile ricominciare a bere il caffè al bancone e in particolare per i 4 mila locali che fino ad oggi sono stati costretti a stare chiusi o a lavorare soltanto con l’asporto, non avendo spazi all’esterno. Ossigeno anche per i 36mila lavoratori dei Pubblici esercizi di queste regioni che potranno riprendere il loro posto dietro il bancone dei bar, in cucina o tra i tavoli dei 7.200 ristoranti pronti a riaprire al pubblico le loro sale interne. Il caffè al bancone sarà un piacere e da oggi riguarda tutti i locali in “zona gialla”, ovvero il resto d’Italia.

Consentito consumare cibi e bevande al chiuso: cioè seduti o in piedi al banco all’interno dei locali della ristorazione (nel rispetto degli orari di coprifuoco 23-5). Da lunedì 7 giugno il coprifuoco slitterà alle 24 in tutta Italia (escluse le regioni bianche dove non è previsto). Nelle attività dei servizi di ristorazione, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Lo precisa il ministero della Salute, richiamandosi al dpcm dello scorso 2 marzo. Limite che resta sia nelle zone gialle che in quelle bianche.

C’è attesa per l’ingresso in zona bianca di numerose Regioni quali Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, mentre dal 14 giugno dovrebbe toccare a Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia e alla provincia di Trento. Le ultime sette regioni ancora gialle potrebbero cambiare colore dal 21 giugno, con l’inizio dell’estate. Secondo il calendario delle riaperture, dal 15 giugno in zona gialla sono previsti il via libera a matrimoni con cerimonia, parchi tematici e congressi; Dal 21 giugno, inizio dell’estate, sparisce il coprifuoco in tutta Italia. Dal 1 luglio riprendono corsi di formazione, centri benessere, sale giochi, eventi sportivi al chiuso, piscine coperte.

A cura di Stefano Camerini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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