L’avventura della Roma in Champions sembrava terminata dopo l’andata dei quarti e l’1-4 del Camp Nou di Barcellona ed invece …. Invece l’asticella si è alzata ed è arrivata Liverpool con l’Anfield ed il “You’ll Never Walk Alone” che cantato dall’intera tifoseria dei Reds fa davvero un effetto particolare su chi scende in campo o accompagna la propria squadra nella trasferta inglese.
Ad Anfield non è andata meglio che al Nou Camp, anzi, visto che lo scarto è stato il medesimo ma le reti incassate sono cinque e non quattro; vero è che i giallorossi hanno segnato anche un gol in più, ma chissà se basterà il ricordo dell’insperata rimonta con i blaugrana per poter rivedere la stessa Roma anche con gli inglesi.
La partita è stata davvero bella e vibrante, con le formazioni che non hanno certo risparmiato energie sin dall’inizio ed azioni che hanno acceso Anfield nella maniera giusta; la Roma ci ha provato, ma il Liverpool, anche se meno temuto del Barca, ha disputato almeno ottanta minuti alla grande, con attacchi e ripartenze che hanno spesso annichilito i ragazzi di Di Francesco.
L’ex Salah è stato una costante spina nel fianco di quelli che la stagione passata erano i suoi compagni, e conoscerlo bene non è bastato per fermarlo, anche perché fermare il Salah visto martedì sera è davvero impresa titanica; la sua velocità ed il muoversi senza palla sono stati letali e non è un caso che la sua uscita sia coincisa con i minuti in cui la Roma è riuscita a riprendere il bandolo della matassa e provare almeno a dare un senso al ritorno.
Sicuramente i giallorossi non possono meritare bei voti in pagella; incassare cinque reti è cosa da insufficienza collettiva, ma probabilmente in pochissimi sarebbero usciti dal fortino del Liverpool con qualcosa di meglio tra le mani e capita anche a gente che di esperienza certo non manca di andare in bambola contro attaccanti che vanno alla velocità del fulmine.
Quel che è certo è che i Reds non hanno il passo compassato del Barca, giocano in velocità e mister Klopp è uno bravissimo, al di là del Salah “immenso” ed imprendibile visto martedì sera; indubbiamente il ritorno sarà assai più difficile di quello contro gli spagnoli, anche perché lasciare spazio per il contropiede del Liverpool potrebbe rivelarsi deleterio, ma puoi cercare di ribaltare un 2-5 senza prenderti dei rischi?
Giustamente Di Francesco ha espresso la speranza nella rimonta, ma il suo atteggiamento nel dopo partita è stato ben diverso da quello di Barcellona; in Spagna alcuni episodi avevano condizionato il risultato finale e poi la Roma era stata pimpante e non certo meritevole dello scarto subito, mentre invece a Liverpool si sono visti momenti in cui alla furia avversaria si sono sommati errori che se ripetuti non lasciano molto margine alla speranza, e gli occhi e la faccia del mister romanista dicevano cose diverse dalle parole espresse.
La Roma comunque è in grado di provarci, ma deve crederci, poi il campo esprimerà i propri giudizi che andranno accettati con l’orgoglio, comunque, di aver dato e fatto tutto il possibile per approdare alla finalissima di Kiev; al momento dei sorteggi per i quarti, i giallorossi sembravano la formazione italiana che con più probabilità sarebbe stata eliminata, mentre invece sono rimasti gli unici a difendere la bandiera italiana e, ne siamo sicuri, bene o male che vada, lo faranno sino alla fine.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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