“Già da ottobre sappiamo che dal quinto mese cala l’efficacia dei vaccini. Per questo siamo in ritardo sulla terza dose”.

Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia all’Università di Padova in una intervista a La Stampa afferma che per completare i richiami “ci vorrà quasi un anno e nel frattempo si creerà un problema dovuto alla scadenza del Green pass, ridotto giustamente a 9 mesi. Molti andranno in giro con il certificato scaduto”.

Sulla durata della terza dose, Crisanti dice che “i dati israeliani dicono che ripristinerebbe totalmente la vaccinazione, come minimo per sei mesi ma si spera di più“. Nel frattempo il contagio “cresce, ma la questione più importante è che trovi un equilibrio. L’Inghilterra ci è riuscita, anche se a un livello alto, grazie a vaccino, tracciamento e quarantene efficaci. L’Italia può farcela sui 20-30mila contagi al giorno, anche grazie a certificato, mascherina e distanziamento“.

Giusto le mascherine all’aperto mentre il Green Pass sui mezzi, secondo Crisanti è “irrealistico. Sui trasporti – spiega – basterebbe rendere obbligatorie le Ffp2”.

A cura di Silvia Camerini – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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