Crac Cirio, la Cassazione conferma quattro anni a Geronzie un nuovo processo per Cragnotti

Per il crac Cirio, la Corte di Cassazione ha confermato la condanna a quattro anni di reclusione per il banchiere Cesare Geronzi. Tre anni sono coperti da indulto. La sentenza è definitiva.

Nuovo processo per l’ex patron della Cirio Sergio Cragnotti: la Cassazione ha annullato con rinvio la condanna per il crac della società in relazione al capo d’accusa più grave (la vicenda ‘Bombril’) per il quale aveva avuto una pena di sette anni di reclusione, diventati otto anni e otto mesi per gli altri reati contestati. Per Cragnotti ” un risultato straordinario”, ha detto il difensore Massimo Krogh. Per il crac da 1,125 miliardi della Cirio, che spazzò via i risparmi di oltre 35mila investitori, Cragnotti era stato condannato in primo grado a 9 anni di reclusione, pena ridotta lievemente in appello a 8 anni e 8 mesi. La quinta sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Maurizio Fumo, ha evidentemente ritenuto necessario un riesame della bancarotta relativa a Bombril, che rappresentava il punto centrale della pena inflitta dai giudici del merito. Bisognerà ora attendere il deposito delle motivazioni per capire il ragionamento seguito dai giudici della Cassazione e i ‘nodi’ che la Corte d’appello di Roma dovrà chiarire con il nuovo processo.

Oltre a Geronzi condanne definitive a 6 imputati
La Cassazione ha confermato quasi totalmente il verdetto del 10 aprile 2015 dalla Corte d’Appello di Roma. Solo Sergio Cragnotti ha ottenuto “l’annullamento con rinvio alla Corte d’Appello di Roma per nuovo esame del capo I lettera ‘E’ relativo alla vicenda ‘Bombril’ per la quale aveva riportato 7 anni di reclusione divenuti poi 8 anni e 8 mesi con gli altri reati”. Bombril, ha spiegato l’avvocato Massimo Krogh difensore di Cragnotti “è il capo fondamentale dal quale partivano i 7 anni di pena base, per questo è un risultato molto positivo”. Definitiva invece la condanna a 4 anni di reclusione per l’ex banchiere Cesare Geronzi, per lui 3 anni sono coperti dall’indulto. Definitive inoltre le condanne per il figlio di Cragnotti, Andrea, che aveva 2 anni e 4 mesi di reclusione coperti da indulto e confermata la prescrizione per bancarotta preferenziale per gli altri due figli di Cragnotti Elisabetta e Massimo che in appello avevano ottenuto l’assoluzione per le altre imputazioni. La Cassazione inoltre ha confermato la condanna a 3 anni e 10 mesi di reclusione per Filippo Fucile, genero di Cragnotti (anche per lui 3 anni coperti da indulto), confermata anche la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione per Ettore Quadrani, consigliere di Cirio (anche per lui 3 anni coperti da indulto). Sentenza irrevocabile di condanna a 2 anni di reclusione, coperti da indulto, anche per gli ex funzionari della Banca di Roma Pietro Celestino Locati e Antonio Nottola.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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