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Il nuovo decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri ha validità dal 7 al 15 gennaio. Vietati gli spostamenti tra regioni o province autonome diverse, tranne che per lavoro, necessità o salute. È comunque consentito il rientro alla residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case in altra regione o provincia autonoma.

In tutto il periodo per le aree in zona rossa è possibile spostarsi una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata del proprio comune (non si contano minori di 14 anni, disabili e non autosufficienti conviventi). Dagli spostamenti alla scuola (qui la mappa delle regioni) e ai negozi, ecco il calendario dei prossimi giorni, per non fare errori.

6 gennaio
Valgono le regole della zona rossa: vietato ogni spostamento salvo che per lavoro, necessità e salute. Chiusi i negozi (aperti generi alimentari, supermercati e prima necessità) e bar e ristoranti, con la possibilità di asporto fino alle 22 e delivery senza orari. Aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie. Stop ai centri sportivi: si può fare sport solo all’aperto e in forma individuale (anche eventualmente superando i confini comunali), mentre l’attività motoria solo nei pressi dell’abitazione.

7- 8 gennaio
Valgono le regole delle zone ‘gialle’ ma con il divieto di spostamento tra regioni. Resta il coprifuoco alle 22 e l’obbligo di mascherina. Negozi aperti, bar e ristoranti aperti dalle 5 fino alle 18 per il consumo al tavolo (massimo in 4 salvo che siano tutti conviventi), fino alle 22 con asporto, sempre consentito il delivery. Musei, cinema, teatri, piscine e palestre chiusi, aperti i centri sportivi per attività all’aperto. Scuole Per Materne, elementari e medie, ritorno in classe regolare per i bambini della scuola dell’infanzia, della primaria e delle medie. Ovunque tranne che in Campania dove il governatore Vincenzo De Luca ha disposto un ulteriore rinvio: materne e le prime due classi delle elementari torneranno a scuola lunedì 11, le altre classi delle elementari dovranno aspettare il 18 mentre per le medie lo slittamento in Campania è al 25.
Ancora rimandato ovunque il ritorno alle lezioni in presenza nei licei e negli Istituti superiori. I ragazzi più grandi riprenderanno le lezioni ovunque con la didattica a distanza.

9 e 10 gennaio
Valgono le regole delle zone arancioni. Vietati, oltre agli spostamenti tra Regioni, anche tra un Comune all’altro. Consentiti però gli spostamenti dai Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti, entro 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi di provincia. Bar e ristoranti chiusi, asporto fino alle 22 e delivery sempre consentito. Negozi aperti. Musei, cinema, teatri, piscine e palestre chiusi, aperti i centri sportivi per attività all’aperto. Scuole Materne, elementari e medie: in classe regolarmente il sabato per chi non osserva la settimana corta, tranne che in Campania dove ancora le aule saranno aperte solo per i piccoli alunni delle materne e dei primi due anni della scuola primaria. Didattica a distanza per tutti gli alunni delle superiori in qualsiasi regione.

Dall’11 al 15 gennaio
Torna la divisione in zone in base al Rt (ma sempre con il divieto di spostamento tra Regioni/province autonome, anche se gialle). Le soglie però vengono ‘rafforzate: con Rt sopra 1 si va in arancione, sopra 1,25 in rossa. Scuole Lezioni in presenza in materne, elementari, medie. In Campania ritornano in classe anche gli alunni di terza, quarta e quinta elementare. Lunedì 11 è per ora la data prevista per il rientro in classe, al 50 per cento, degli alunni delle superiori nelle regioni gialle e arancioni. Le regioni che dovessero trovarsi in zona rossa in quella data invece dovranno continuare con la didattica a distanza. In Dad dovrebbero restare anche gli alunni delle superiori di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Marche (il rientro è previsto per l’1 febbraio), Sardegna (rientro il 15) e Campania (il 25). Il governo ha chiesto ai governatori che hanno emesso già i provvedimenti in questione di uniformarsi alle scelte nazionali, pertanto la questione resta aperta.

A cura di Otello Olivieri – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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