Chi ce li ha e chi li aspetta …

Se i presidenti di Regione facessero funzionare le loro amministrazioni con la stessa velocità che ci mettono a lamentarsi delle decisioni e dei rimbrotti del Governo, saremmo non fuori dal Covid ma certamente il primo Paese al Mondo nell’efficacia della lotta alla pandemia!

Non passa giorno dove non si registra qualcuno che alza la voce, a volte a ragione, ma più spesso a sproposito, dato che ogni decisione che arriva dal Governo è motivo di contumelie, persino quando è identica a qualche provvedimento assunto dai Governatori, che pare non sappiano distinguere il bianco dal nero, il giorno dalla notte.
Quanto ai vaccini ed alla loro somministrazione, poi è il caos quasi assoluto, con situazioni che vanno ben al di là del paradossale ed a cui l’unica risposta dei “capataz” è stata che non è l’organizzazione a fare acqua, ma il problema è avere più dosi a disposizione, magari per poi buttarle nel macero, dato che organizzare liste di cittadini da vaccinare è come pensare di andare su Marte a bordo di una bicicletta.

Certo ci sono regioni più virtuose di altre, dove se non tutto funziona alla perfezione, almeno c’è un qual criterio relativo all’ordine di chiamata delle persone; i furbetti ci sono dappertutto e, siamo in Italia, c’è chi non fa code e supera le soglie di anzianità e settore di priorità, ma qualche centinaia di persone “fuori controllo” poco cambia rispetto a situazioni dove si arrivano a convocare persino i defunti e morti mica da poco tempo!

Le “classifiche”, non solo quelle di contagiati, ospedalizzati, deceduti, le abbiamo sott’occhio tutti i giorni e tutti i giorni leggiamo le lamentele dei cittadini, costretti a volte a veri tour de force, inutili e deleteri, dato che si sballottano anziani a destra ed a manca quando magari hanno un Hub sotto casa e li si manda anche a cinquanta chilometri di distanza per essere vaccinati.

Chi è in testa alla classifica dei disservizi, inutile dirlo, è la organizzatissima Lombardia, che forte dell’integerrimo lavoro dei Bertolaso e delle Moratti, riesce nell’intento miracoloso di sprecare risorse a piene mani; tutti contro tutti tra Regione e Società (regionale e quindi messa in piedi da chi e con quali criteri?) che si occupa dei Servizi della Sanità, con i lombardi a farne le spese.

Vero che non è facile organizzare la regione più popolosa del Paese, ma è altrettanto vero che la disorganizzazione è ai massimi livelli, tra incompetenza totale e burocrati cui manca anche il minimo concetto di buonsenso; difficile crederci e pensare che la tanto conclamata efficienza sia in realtà men che fumo negli occhi e pensare che le colpe erano tutte di Giulio Gallera…

Con il Mondo intero coinvolto nella pandemia ed a caccia di vaccini salvifici, c’era indubbiamente da aspettarsi più di un problema, non solo di approvvigionamento, ma il Covid non è nato ieri e, attendendo fosse scoperto un’efficace antidoto, non era il caso di studiare come organizzarsi in merito?
Chi ha deciso di dare la Sanità in mano alle Regioni, magari con la prospettiva di azzerare il pubblico in favore del privato, ha davvero fatto un “servizio” ai cittadini italiani? La risposta se la dia ciascuno di noi, anche se mi permetto una piccola considerazione: davvero oggi stiamo meglio dei tempi dei Poggiolini, dei De Lorenzo, che da Ministri ne hanno combinate di tutti i colori? Un uomo solo al comando faceva danni incalcolabili, ma adesso che ne abbiamo uno per Regione siamo così “fortunati”?

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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