“In Italia ci sono zone e regioni con incidenza molto elevata, come in Trentino, Molise e Abruzzo, per la presenza della variante inglese, più trasmissibile del 36-38%. Anche in Umbria, per la presenza delle varianti inglese e brasiliana. Dobbiamo fare un grosso sforzo per contenere i focolai”, ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio settimanale della Cabina di Regia.

La buona notizia è che iniziano a diminuire con decisione i contagi e i focolai nelle Rsa, probabilmente per effetto della campagna vaccinale che nella prima fase ha interessato proprio operatori sanitari e anziani, ma preoccupano le scuole.

“Cominciamo a vedere focolai nelle scuole che potrebbe essere una conseguenza della diffusione delle varianti da cui i bambini tendono a essere più infettati. Il tasso di incidenza in età scolastica sopra gli 11 anni tende a crescere”, ha detto Rezza. Rezza: “Chiudere le scuole è doloroso ma necessario se ci sono focolai di varianti” “Ci siamo dati come priorità quella di aprire e tenere aperte le scuola – ha precisato Rezza – Finché è possibile farlo, è chiaro che la didattica in presenza rappresenta una priorità”, però solo “se la situazione epidemiologica lo permette”.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui