Si dice che quando non ci sono “guerre” gli affari vanno meglio, e questo concetto vale anche per quello che ruota attorno alle partite di calcio. Funziona così: tutti sanno o quasi, ma nessuno dice.

Ci sono biglietti e favori, minacce e accordi. Un romanzo sportivo, un po’ troppo illegale, a volte criminale. Molto italiano, insomma. Questa storia, cominciata decenni fa, finisce però di recente sui tavoli della Procura della Repubblica di Torino.
In sintesi il compromesso era questo: per garantire una partita sicura le società cedevano dei biglietti – come mediazione – al tifo organizzato. Tutto sommato pareva una soluzione buona per tutti, anche se, eticamente e non solo, è sbagliata.

È vero che non tutto quello che è illegale è criminale, ma comunque sia andrebbe evitato. La pratica di riservare una corsia preferenziale per i biglietti ai gruppi ultrà è una consuetudine accertata quasi ovunque (Torino, Milano, Bergamo, Verona, Genova, Napoli, ecc…). Anche se le società negano, o nel dubbio, scaricano tutte le responsabilità sul rapporto tra biglietterie e tifosi.

La prova di connivenza tra società e gruppi ultrà è a conoscenza del Ministero dell’Interno da almeno un paio di anni. Le squadre tifoserie della Digos di diverse questure, non di rado hanno trovato i biglietti di “cortesia” in mano agli ultrà. In alcune occasioni hanno provveduto anche al sequestro dei tagliandi e segnalato il fatto con più di un’informativa all’A.G. competente. I gruppi ultrà che gravitano nel calcio professionistico sono 382, mentre i tifosi appartenenti ai vari gruppi sono 39.682, così suddivisi: 40 di estrema destra (3.725); 21 di estrema sinistra (2.045); 45 genericamente di destra (6.690); 33 genericamente di sinistra (2.507); 12 gruppi misti (2.535); 231 gruppi apolitici (22.126). La classifica dei Daspo comminati alle tifoserie vede nelle prime 12 posizioni: Roma 85, Juventus 59, Napoli 58, Verona 41, Atalanta 38, Torino 33, Sampdoria 25, Fiorentina 25, Palermo 23, Inter 18, Lazio 16, Genoa 12. La fascia d’età più colpita va dai 18 ai 40 anni.

Le forze dell’ordine mobilitate ogni fine settimana sono 6.000 (40% polizia, 40% carabinieri, 20 % guardia di finanza) per un costo annuale di 40 milioni di euro (un’ora di elicottero costa 5mila euro). Gli arresti eseguiti dalle forze dell’ordine sono stati 165, mentre le denunce in stato di libertà 1.888. Le squadre tifoserie della Digos – dedicate agli ultrà – hanno eseguito 120 arresti e 1.330 denunce. L’obiettivo per il futuro non è avere stadi deserti e/o silenziosi, perché il tifo fa spettacolo e regala emozioni, sempre che questo sia un passatempo positivo e non un momento per dare sfogo alle proprie frustrazioni.

Il vice Direttore Ugo Vandelli – Foto Marco Iorio

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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