In quel momento, in testa, c’era uno scatenato Alberto Bettiol, che dopo una trentina di chilometri in fuga, ha ceduto nel finale. Simone Velasco, 12/o, è stato il primo degli italiani al traguardo.

Inizio di frazione scoppiettante, con velocità altissime e fuga che non è riuscita a partire. L’azione giusta è scattata addirittura dopo sessanta chilometri, sul Col de Jambaz: all’attacco un folto drappello.

Dopo lo scollinamento alla Côte de Châtillon-sur-Cluses, l’attacco solitario di Alberto Bettiol e a poco più di 30 km dalla conclusione sette ambientalisti si siedono sulla sede stradale e lanciano fumogeni arancioni, Bettiol li schiva ma l’organizzazione della corsa è costretta a fermare tutti. Dieci minuti e più con il piede a terra, poi la giuria fa ripartire il toscano, una trentina di secondi più tardi i suoi inseguitori e dopo 7’25” anche il grosso del gruppo.

A 11 km dal traguardo, già sulla salita di Megève, Bettiol è stato raggiunto da sette corridori, ha rifiatato e un chilometro più tardi ha allungato ancora, portandosi via il tedesco Zimmerman, inseguiti da un gruppo di 10 con Kämna lanciato verso la maglia gialla e con Simone Velasco. Al ricongiungimento, è proprio uno stanchissimo Bettiol a staccarsi. A sei km dalla conclusione, l’affondo di Luis Leon Sanchez che ha attaccato nel tratto più duro della salita, ha approfittato della sfida tra Kämna e Simmons e della mancata collaborazione dei rivali. Poi al Gpm il rientro di Schultz e Jorgenson equindi di Van Baarle, Thomas, Wright e Cort Nielsen, con il danese che riesce ad infilare tutti.

Domani si sale ulteriormente con l’arrivo al Col du Granon Serre Chevalier dopo la partenza da Albertville.

A cura di Roberto D’Orazi – Foto Lapresse

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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