Una nuova speranza nella lotta al coronavirus arriva dagli Stati Uniti. La famotidina, l’ingrediente attivo di svariati farmaci comuni e poco cari contro i bruciori di stomaco usati da decine di milioni di persone nel mondo, potrebbe aiutare i pazienti colpiti dal coronavirus.

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Per questo è partito un trial clinico negli Stati Uniti, che coinvolge ben 23 ospedali e sta coinvolgendo 1.200 pazienti. La ricerca, guidata da Kevin Tracey, presidente del “Feinstein Institutes for Medical Research” della “Northwell Health” – che conta 23 cliniche a New York – doveva rimanere “riservata”, ma è trapelata. Il risultato è che la famotidina è andata a ruba nelle farmacie e ormai non si trova più negli Stati Uniti.

Lo studio prende l’avvio dai risultati preliminari di una indagine condotta in Cina, in cui è stato osservata una mortalità inferiore tra i malati di SARS-CoV-2 che prendevano famotidina per il mal di stomaco, rispetto a quelli che usavano i prodotti per lo stomaco a base di omeprazole.

Gli studiosi ritengono che la famotidina abbia la proprietà di legarsi ad un enzima presente nel virus. “Ma non possiamo assolutamente ancora dire se il farmaco funziona, i dati erano troppo preliminari”, ha spiegato Kevin Tracey, chiedendo al pubblico di non comprare la medicina. Anche perché i pazienti su cui viene testata prendono dosi in endovena e 9 volte più alte di quelle usate normalmente.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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