Nelle ultime 24 ore, secondo il conteggio della Johns Hopkins University, i casi accertati di contagio da coronavirus nel mondo hanno raggiunto i 13,8 milioni, con 589.911 morti (+5.779 rispetto a ieri).

Gli Stati Uniti hanno registrato 77.255 nuovi casi di coronavirus nelle ultime 24 ore. Si tratta di un dato ancora più alto del record, già negativo, segnalato nelle scorse ore e pari a 74.500 infezioni. Si tratta del dato giornaliero peggiore dall’inizio della pandemia. Nel Paese si contano 3.576.157 casi e 138.358 morti.

Il Brasile ha superato due milioni di contagi da coronavirus, mentre continua a contare un migliaio di morti al giorno per Covid-19 nel plateau della curva epidemica che non accenna per ora a scendere. I morti nel Paese sono 76mila, secondo i dati del ministero della Salute.

Sebbene le città siano le più colpite, il virus si sta diffondendo in tutto il Paese sudamericano. Gli esperti ritengono responsabili della grave situazione il negazionismo del presidente Jair Bolsonaro e la mancanza di coordinamento sulle politiche da adottare, associata alle azioni in ordine sparso dei governatori locali. I dati sull’epidemia sono considerati sottorappresentati, a causa della grave mancanza di test.

Secondo un modello elaborato da varie istituzioni accademiche brasiliane, sulla base dei morti confermati la stima dei casi si avvicinerebbe in realtà a 10 milioni.

L’India ha superato il milione di contagi di coronavirus, terzo Paese al mondo per diffusione del virus dopo Stati Uniti e Brasile. In 24 ore i nuovi casi registrati sono stati 34.956, che hanno portato il totale a 1.003.832, ha riferito il ministero della Salute. I decessi confermati sono stati 687, facendo salire il bilancio a 25.602.
Vari Stati indiani stanno imponendo lockdown mirati per contrastare la diffusione della malattia, mentre sinora oltre la metà dei contagi si è concentrata in Maharashtra, Delhi e Tamil Nadu. L’epidemia cresce, però, anche nelle campagne, ancor meno preparate delle città ad affrontare un’emergenza sanitaria.

Israele in lockdown per il weekend. Il governo ha deciso di reintrodurre una serie di misure – tra cui alcune forti restrizioni a partire da oggi pomeriggio – nel tentativo di contenere la nuova diffusione del coronavirus, che negli ultimi giorni ha visto un’impennata dei casi. Secondo quanto scrive il Times of Israel, saranno di nuovo vietate le riunioni con oltre dieci persone negli spazi pubblici e con oltre 20 all’aperto. Non è chiaro se queste restrizioni si applichino anche alle comunità religiose. Secondo le disposizioni, i ministeri chiuderanno al pubblico, saranno possibili solo contatti online e ristoranti potranno offrire solo servizi “takeaway”. E ancora, da oggi pomeriggio a domenica mattina, per tutta la durata dello shabbat potranno restare aperti solo supermercati e farmacie.

Secondo il Jerusalem Post, nelle prossime ore il premier Benyamin Netanyahu e il premier “alternato” Benny Gantz discuteranno anche della possibile chiusura delle scuole. Due giorni fa, in Israele è stato registrato un record di 1.780 casi in 24 ore, il numero più alto dall’inizio della pandemia.

La Cina richiede a chi da Hong Kong arriva nella regione continentale di presentare l’esito negativo di un test del coronavirus, eseguito nei tre giorni precedenti, e di rispettare 14 giorni di quarantena monitorata. La decisione, entrata in vigore oggi, segue un nuovo aumento dei casi nel territorio autonomo. Dalla misura sono esclusi studenti e camionisti che attraversano quotidianamente il confine, così come “importanti persone d’affari” e altre previste da politiche bilaterali. Hong Kong ha registrato 67 nuovi casi di infezione da coronavirus, record giornaliero. Secondo le autorità, 63 sono state trasmesse localmente, di 35 non è stato possibile rintracciare la fonte.

Lo Stato australiano di Victoria ha registrato un nuovo record, con 428 casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, mentre a Melbourne continua il lockdown imposto 10 giorni fa. “Sono numeri sono molto impegnativi, abbiamo sempre detto che sarebbe peggiorato prima di migliorare”, ha sottolineato il premier Daniel Andrews.
Il vicino Stato di New South Wales, dove si sono contati 8 nuovi positivi al Covid-19, ha decretato nuove restrizioni a pub, ristoranti e raduni. In tutto, l’Australia ha registrato finora 10.810 contagi e 113 morti.

Critiche per la gestione dell’epidemia sono arrivate dalla vicina Nuova Zelanda: “Provo un grande rammarico per il fatto che la rilassatezza abbia permesso a questa cosa di sfuggire al controllo, in Australia”, ha dichiarato il vice premier Winston Peters. “Spero che le cose si risolvano a Melbourne, è un grande Stato ma se possiamo aiutare, fateci sapere”, ha aggiunto.

A cura di Silvia Camerini – Fotolia

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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