Il governo ha dettato le linee guida del nuovo Dpcm dopo quello firmato dal premier Giuseppe Conte il 14 luglio scorso, quello appena approvato sullo stato di emergenza avrà come ultima data di scadenza, almeno per ora, il 15 ottobre 2020.

Il documento ribadisce l’obbligo della mascherina al chiuso, così come il rispetto del distanziamento sociale di almeno un metro e il divieto di assembramenti nei luoghi di ritrovo. Per quel che riguarda le concessioni, invece, sarà possibile ripartire con le fiere, ma anche con le crociere e gli eventi, seppur con prescrizioni severe.

Nuovo Dpcm, quando usare la mascherina
Rispetto a quanto fatto fino ad oggi, nessuna novità per quel che riguarda la mascherina: sarà obbligatorio indossarla nei locali pubblici e in tutti i luoghi chiusi in cui non è possibile garantire il distanziamento. Stesso discorso per gli spazi all’aperto: dispositivo di protezione obbligatorio nel caso in cui non si possa stare a più di un metro l’uno dall’altro.

Come deciso il 14 luglio scorso, quindi, si deve mettere la mascherina per entrare negli uffici pubblici, nei negozi, e nei centri commerciali. Così come al ristorante quando non si è seduti al tavolo (il personale invece dovrà sempre tenerla su): idem nelle palestre (prima e dopo l’allenamento), dal parrucchiere, nei centri estetici, nelle strutture sanitarie. E ancora nei musei, cinema, teatri, mezzi di trasporto. In caso di ricevimenti, i rappresentanti dell’azienda di catering devono indossare la mascherina, gli ospiti invece possono toglierla a patto che rispettino la distanza di sicurezza dagli altri invitati.

Nuovo Dpcm: cosa cambia per crociere, fiere e discoteche
Le prime novità riguardano le navi da crociera, che potranno nuovamente levare l’ancora e salpare. Si dovrà comunque indossare la mascherina nei luoghi chiusi a bordo, come sulla terraferma. Uno degli aspetti da stabilire riguarda la possibilità di scendere per le escursioni.

Ripartono anche le sagre, le fiere e gli eventi pubblici, ‘congelati’ dal Dpcm del 14 luglio. Nel caso in cui i numeri relativi ai contagi restino quelli attuali, infatti, è probabile che le Regioni possano non opporsi, dettando comunque alcune prescrizioni. Soprattutto perché sono stati i governatori a spingere per far ripartire questi eventi, ossigeno per il settore turistico. Ok anche alle discoteche: si dovrebbe torneare a ballare anche al chiuso.

Nuovo Dpcm: verso la riapertura degli stadi
Il comitato tecnico scientifico è stato sollecitato anche sul tema degli eventi sportivi: a settembre, per esempio, si terranno a Roma gli Internazionali di tennis. Nel documento, gli esperti hanno indicato un nuovo strumento messo a disposizione dall’Organizzazione mondiale della sanità sul proprio sito. Serva come parametro: vanno inserite tutte le caratteristiche dell’evento – posti a sedere compresi – per stabilire il fattore di rischio e di conseguenza capire quanti spettatori accogliere.

Ad oggi, il limite massimo era stato fissato a 200 persone per gli eventi al chiuso e a 1.000 per quelli all’aperto, sempre rispettando il distanziamento. Lo strumento dell’Oms può quindi rappresentare un piccolo vasso verso la riapertura degli stadi, magari già dall’inizio del prossimo campionato di calcio.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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