Visto che l’editore mi ha chiesto un pezzo in merito alle parole del Premier Conte sulla partenza della Fase 3, sono andato a cercare un filmato della conferenza stampa che non avevo seguito in diretta; la premessa è che non essendo Sandra Milo, “l’avvocato degli italiani” non è che mi sembri il successore di Pietro Nenni, anche perché alla favella, che non gli manca di certo, così come il sapersi presentare, cosa può aggiungere rispetto ad un POLITICO (scritto volutamente in maiuscolo) di un tempo andato, certo, ma che non si è improvvisato “mestierante”, oltre ad aver provato sulla propria pelle esilio e guerra?

Di sicuro essere il Capo del Governo italiano, oggi, non è tutto zucchero e fiori, ma non è neppure che al buon “Giusseppi” glielo abbia ordinato il medico di farsi tirare per la giacchetta dopo il 4 marzo 2018; certo è che andare sotto i riflettori deve essergli piaciuto non poco, anche se è stata oggettivamente dura sopportare la parte del “maggiordomo” di due bellimbusti che pensavano di fare i loro comodi, il bello ed il cattivo tempo, senza per altro avere il benché minimo sentore di cosa voglia dire rivestire un ruolo Istituzionale, guidare un Paese, e che, alla fine, sono caduti nella rete che l’avvocato senza passato, ha teso loro.

Ma veniamo al quesito odierno, cioè cosa ha detto di significativo il Premier relativamente a questa fase di riapertura e ripartenza del nostro beneamato Paese? In realtà, insieme alle solite chiacchiere espresse in buoni modi e toni pacati, la cosa più significativa che ho sentito, sono le scuse per i ritardi relativi alle erogazioni di denaro “promesse” alle PERSONE, intese come dipendenti, artigiani e/o chiunque abbia subito gravi conseguenze economiche da Coronavirus!

Strane le scuse? Io direi invece DOVUTE, perché con troppa faciloneria è stato detto: “domani ci sono i soldi sul conto, o comunque a disposizione ….”, mentre la maggior parte dei fruitori di tali erogazioni, non hanno ancora visto un centesimo anche se sono passati almeno due mesi; la faciloneria è diretta conseguenza della mancanza di conoscenza dell’apparato, di quali sono le cose da predisporre, mettere in atto, far funzionare, financo semplificare, perché un provvedimento (giusto e logico, in questi casi) possa diventare realtà … non solo parlando in televisione o sui social, ma mettendo al proprio posto ogni rotella di un ingranaggio tutt’altro che semplice da mettere in pratica e far funzionare, insomma diventare REALTA’.

Il resto? Non voglio affermare sia solo aria fritta, ma da quanti decenni sentiamo dire le stesse identiche cose da tutti coloro che si sono avvicendati alla guida del Paese? Anche la questione che il Parlamento lavori unito per le riforme, pare cosa fattibile dopo che per un argomento qualsiasi si sollevano gazzarre indecenti da sinistra come da destra? Davvero la politica, questa sottospecie di politica fatta da quest’accozzaglia di azzeccagarbugli, sarà capace di ridare DIGNITA’ e RILANCIARE l’Italia, senza guardare al tornaconto partitico e, soprattutto, senza lanciare slogan via social, in piazza, ululando alla luna e alimentando unicamente paure e bisogni, spesso con argomenti patetici o da fuori di testa?

Staremo a vedere, aspettiamo trepidanti che si metta mano alla riforma del fisco, così da pagare finalmente tutti, ma finalmente meno (coloro che pagano PER FORZA), magari che si eliminino precedenti provvedimenti creati ad arte per calamitare voti e che costano a (quasi) TUTTI GLI ITALIANI un bel po’ di quattrini, e perché no un rilancio del mondo del lavoro, dove magari certi industriali la smettano di piangere miseria, perché se davvero hanno un reddito inferiore ai loro dipendenti è meglio cambino mestiere dato che qualcosa di sicuro sbagliano.

In Italia c’è bisogno di aiutare le persone, ma finalmente quelle che bisogno lo hanno davvero e non chi “evita” di andare a lavorare o cercare un lavoro perché è meglio incassare il Reddito di cittadinanza; aiuto non vuol dire assistenzialismo, o sbaglio?
C’è anche un altro provvedimento necessario, anzi di più, velocizzare e snellire la burocrazia, che non vuol dire: liberi tutti ed ognuno fa il cavolo che gli pare, ma fare in modo di far ripartire le opere pubbliche (e creare di conseguenza lavoro), snellire l’iter di pratiche burocratiche che prima di arrivare alla fine sono passati anni ed hai cambiato idea…

Anche la Giustizia ha bisogno di una decisa rimescolata, in tutti i sensi salvo che con il “metodo Bonafede”, un altro che hanno preso dal mazzo e messo a capo di un Ministero tra i più importanti e delicati; CSM, ANM, e chi per loro facciano il proprio mestiere con decoro innanzi tutto, perché è ora di uscire dal lavorare seguendo le proprie idee politiche e le personali antipatie/simpatie, e questo sia ben chiaro da parte di qualunque sia l’orientamento, perché anche qui vale il proverbio ” …. scagli la prima pietra chi è senza peccato”!!!

Conte ha parlato, se solo per smuovere un po’ l’aria, per far fare ginnastica alla lingua, lo vedremo presto; il tempo corre veloce e certo ne serve per discutere di provvedimenti da prendere, decidere ed attuare i medesimi, non facili certamente, ma allo stesso modo assolutamente indispensabili e PRESTO!!!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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