FC Juventus's head coach Antonio Conte reacts during the Serie A soccer match between AS Roma and FC Juventus at the Olimpico stadium in Rome, Italy, 11 May 2014. ANSA/ETTORE FERRARI

A cosa mirano le dure esternazioni di Antonio Conte, arrivate appena dopo il fischio finale di Atalanta-Inter, ultimo appuntamento della stagione di Serie A?

L’allenatore leccese ha voluto vestire i panni dell’italMou, peraltro calandosi male nella parte, rilasciando dichiarazioni che sono state un attacco alla dirigenza nerazzurra, per quale motivo? Con quale scopo? Ottenere, come ritenuto da alcuni, l’acquisto di calciatori che innalzino l’asticella dell’Inter? Avere piĂą peso nelle decisioni societarie, anche in sede di mercato? Oppure sta cercando la via per rompere con il sodalizio milanese, perchè tentato da un eventuale ritorno in bianconero, legato però ad una non impossibile cacciata di Maurizio Sarri?

Sono tante le ipotesi che si fanno su di uno sfogo parso fuori luogo e di grande durezza, che non può passare sotto traccia e privo di conseguenze qualunque fosse il motivo di cotante esternazioni, anche perchè non si tratta del Roccacannuccia, ma di una delle Società calcistiche più importanti a livello Mondiale!

Quanto saranno stati contenti in Suning delle parole del mister che è vero ha portato l’Inter al secondo posto in Campionato, ad una sola lunghezza dalla Juve Campione, con il minor numero di sconfitte in stagione, la miglior difesa ed il secondo attacco del Campionato, ma non ha lesinato critiche ed esternazioni poco felici e non solo nella conferenza stampa allo Stadio bergamasco?

Che Conte giĂ  nella scorsa estate volesse fortemente tornare alla Juventus non è un segreto, come non è un segreto che il veto è arrivato dalla proprietĂ  bianconera, che ancora deve evidentemente “digerire” il precedente addio, con tanto di porta sbattuta da parte del tacnico, cosa che in Casa Reale può anche succedere ma non è per nulla tollerata, da parte di chiunque.

Se l’Inter non sta piĂą bene a Conte la soluzione c’è, dare le dimissioni e rimettersi sul mercato, rinunciando ai dieci milioni netti l’anno, tanto in questi anni il tecnico ha guadagnato cifre da far vivere in modo piĂą che tranquillo almeno le prossime dieci generazioni della sua famiglia; certo molto meglio farsi cacciare, così ti pagano per girare il Mondo a guardare partite, se poi trovi un altro ingaggio puoi sempre trattare per una cospicua buonuscita e tanti saluti a mai piĂą rivedersi, se non da avversari.

Se queste sono le mire di Conte bisognerĂ  vedere quali sono invece le intenzioni della SocietĂ  interiste in proposito, perchè se invece si volesse portare il mister alla rottura del rapporto, ma che fosse lui a dire basta e sbattere anche questa porta? Nulla è da escludere in questo momento, con la stagione ancora da terminare visto che c’è l’impegno della Coppa UEFA da assolvere, un altro dei crucci piĂą volte esternati da Conte, che avrebbe fatto volentieri a meno di questa appendice, per altro condivisa con le formazioni migliori del continente.

Ma d’altra parte questa è la situazione di una stagione che piĂą particolare e travagliata non poteva essere, cui solo una chiusura anticipata e totale del calcio avrebbe determinato un finale diverso; o si prendeva baracca e burattini e si lavorava per il 2020/21, oppure (e qui entrano inevitabilmente in ballo i soldi) ci si adeguava alla situazione congiunturale, con tutti i rischi che comportava il voler arrivare alla fine a tutti i costi.

Che la telenovela Conte sia appena iniziata è un fatto, quando e quale invece sarĂ  la parola fine, beh, è tutta un’altra musica e c’è da aspettarsi di tutto; ne vedremo sicuramente delle belle e non mancheranno le sorprese, di qualunque tipo, perchè nulla è imprevedibile ed inimmaginabile quando ad essere protagonista è un “tipino” come Antonio Conte.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Lapresse

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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