E’ ripresa con una cena di lavoro – dopo tre rinvii – la plenaria a Bruxelles del Consiglio europeo straordinario sugli aiuti alle economie colpite dalla pandemia di Covid. Si tenta di arrivare a un accordo sul Recovery Fund e il Bilancio pluriennale della Ue. Ma le posizioni rimangono ancora distanti e l’esito del vertice resta in bilico.

Quattro le principali questioni ancora aperte: la prima, l’ammontare totale del Recovery Fund, strettamente legata alla seconda, ovvero il bilanciamento tra sussidi e prestiti.

Su questo capitolo va in scena la sfida tra “frugali” (Olanda, Svezia, Austria e Danimarca, con il sostegno della Finlandia) e mediterranei (Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, col l’appoggio di Francia e Germania). I frugali vorrebbero ridurre a 700 miliardi l’importo complessivo del Fondo, suddividendolo in 350 miliardi di sovvenzioni e 350 miliardi di prestiti.

Italia e Spagna, con il sostegno di Parigi e Berlino non intendono cedere sul taglio al Recovery che deve essere mantenuto a quota 750 miliardi, e non vogliono scendere al di sotto di 400 miliardi di sovvenzioni (e dunque 350 miliardi di prestiti). Dopo due giorni di intense trattative, i 27 non sono ancora riusciti ad avvicinare le posizioni sulle principali questioni che li dividono.

E’ chiaro che il difficilissimo negoziato potrà andare avanti, con una nuova proposta di compromesso presentata da Michel, solo se i “frugali” convergeranno su un compromesso accettabile per tutti gli altri paesi riguardo alle dimensioni dei fondi previsto dal Recovery Plan “Next Generation EU”, e ai principi di ‘governance’, ovvero meccanismi e procedure di approvazione dei piani nazionali di investimenti e riforme finanziati da quei fondi.

Resta poi da risolvere anche la questione della “condizionalità” legata al rispetto dello stato di diritto, dove i paesi critici sono la Polonia e soprattutto l’Ungheria.

Conte a Rutte: rischi di compromettere il mercato unico e l’Italia ricordati ha una sua dignità
Durante lunga riunione che ha avuto oggi a Bruxelles con i leader dei paesi “frugali”, nel quadro del negoziato in corso per le decisioni del Consiglio europeo sul bilancio comunitario pluriennale 2021-2027 e al Recovery Plan post Covid-19, Giuseppe Conte, rivolto al premier olandese Mark Rutte, ha sottolineato: “Vi state illudendo che la partita non vi riguardi o che vi riguardi solo in parte.

In realtà se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei per avere compromesso una adeguata ed efficace reazione europea. Voi avete dubbi – ha continuato Conte secondo le fonti, parlando ai ‘frugali’ – perché le risorse finanziare di cui ragioniamo oggi vi sembrano tante. In realtà è il minimo indispensabile per una reazione minimamente adeguata; se tardiamo la reazione dovremo calcolare il doppio o forse anche di più”, ha concluso il presidente del Consiglio.

A cura di Renato Lolli – Foto Ansa

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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