Mi sarebbe piaciuto non continuare il discorso del “Povero Flavio”, ma chi l’avrebbe mai detto che la “prostatite” fosse diventata una malattia contagiosa?

Lo strano in realtà è qualche piccolo particolare, dato che al diffondersi della malattia di Briatore, spacciata come positività al Covid, ci abbia pensato la fida amica (e socia in affari) Danielona a smentire, dichiarando che in realtà si trattava unicamente di una semplice recidiva di una prostatite accusata già qualche mese fa … e magari curata con la tichipirigna…

Poi, tra malelingue e perfide insinuazioni, è giunta notizia di qualche problema di salute anche di un carissimo amico del prode Flavio, ovvero il Cavaliere (da non confondersi naturalmente con il vecchio “cavaliere”, Tino Scotti, ma anche lui fedele al motto milanese “ghe pensi mi”), in Sardegna, ma non per lavoro bensì in vacanza presso una delle sue molteplici ville, con crocchio al seguito e che ha incontrato il sodale per una bella rimpatriata.

Ovvio che il buon Silvio, saputo della malattia dell’amico, si sia affrettato oltre che ad inviargli gli auguri di pronta guarigione (e magari anche a richiedergli qualche spiegazione sullo stato e sulla diffusione della “prostatite”) a sottoporsi agli accertamenti del caso, negativi in un primo momento, salvo poi diventare positivi ad un secondo esame, ed estesi anche in famiglia e (magari) pure nel crocchio dei giullari.

Uno dei particolari strani è l’assenza, questa volta, di una dichiarazione della già citata Danielona (salvo che me la sia persa io o che lei sia ancora a ballare in discoteca) circa la malattia dell’ex Capo, ma può essere che essendo passata sotto le insegne della sora Giorgia, la preoccupazione sia minore rispetto al “povero Flavio”, o chissà, ospitando già l’amico per la quarantena, non abbia più posti letto liberi in casa.

Dal tutto qualche dubbio continuo ad averlo, essendo io stato colpito qualche anno fa da un’infezione alle vie urinarie dopo un intervento di ernia inguinale, ma all’epoca ben distante dal pensare di poter essere infettivo; così come ho la sensazione che certe malattie siano più o meno problematiche a seconda di chi ne viene colpito, perché avete letto di uno dei tanti calciatori positivi che non sia “asintomatico”? Ed anche i ricchi (vedi i casi di cui si parla) sono sempre asintomatici anche loro, al di là dell’età.

Evidentemente bisogna sempre essere aggiornati, anche sulle malattie più semplici, perché ciò che non è mai stato infettivo può diventarlo dall’oggi al domani, mentre in altri casi si può morire, specie se anziani, ma anche qui non tutti, perché c’è anziano ed anziano e quelli in pensione (a carico dell’INPS e poveri) sono maggiormente a rischio di chi invece povero non è ed ovviamente non va al Trivulzio, ma a casa di qualche amica disponibile all’ospitalità.

La chiosa comunque è sempre la stessa, anche se cambia il segno finale: anche i ricchi si infettano, chissà se per contrappasso o solo perché anche se tra loro non ci sono poveracci, di certo non mancano i pirla!

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Ansa

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Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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