Auto incolonnate al porto di Dover nello Stretto della Manica

Le code e le attese agli imbarchi della Manica, che hanno intrappolato per ore migliaia di britannici lo scorso weekend, potrebbero ripetersi per tutta l’estate.

L’odissea del fine settimana ha portato a uno scambio di accuse reciproche tra Regno Unito e Francia.

Il caos a Dover e anche a Folkeston per salire sui traghetti è colpa – ha tuonato Londra – dei controlli che, a seguito della Brexit, la polizia di frontiera francese esegue nei porti britannici e che sono rallentati dall’enorme affluenza di vacanzieri e dai pochi agenti in servizio.

Parigi si è difesa sostenendo che le difficoltà sono dovute alla realtà post-Brexit, che impone maggiori controlli, non assolti come si deve da parte britannica e puntando il dito contro un divorzio voluto in fin dei conti dal Regno Unito. Un imprevisto incidente tecnico sulla linea ferroviaria dell’Eurotunnel (smentito dal gestore) avrebbe infine avuto il suo peso sulla vicenda.

La ministra britannica degli Esteri Liz Truss – aspirante leader Tory nella corsa alla successione a Boris Johnson a Downing Street, non ha mancato dal canto suo di gettare benzina sul fuoco delle polemiche, intimando ai francesi di “intervenire” e definendo l’accaduto “completamente evitabile“: quasi a lasciare intendere una provocazione deliberata anti-brexiteer dei cugini d’Oltremanica.

Pierre-Henri Dumont, deputato eletto nel collegio in cui si trova il porto di Calais, interfaccia francese di quello delle città delle bianche scogliere, ha risposto evocando una situazione “scaturita dalle necessità di fare più controlli” imposte inevitabilmente dall’addio all’Ue; nonché dal fatto che – a suo dire – lo scalo di Dover sarebbe ormai “troppo piccolo”.

Dall’inizio del weekend si è calcolato il passaggio di 72 mila persone, l’equivalente di una fila di traffico lunga 320 chilometri, hanno fatto sapere le autorità portuali che hanno ringraziato le due parti per la collaborazione.

“Grazie al funzionamento efficiente dell’intero sistema portuale, compreso il forte sostegno dei colleghi alla frontiera francese e con i traghetti che hanno viaggiato tutta la notte, il porto ha dimostrato che il suo piano estivo può essere applicato con efficacia al resto del periodo delle vacanze”, hanno sottolineato in un comunicato, invitando chi si appresta ad iniziare il viaggio a portare con sé una scorta sufficiente di acqua e cibo.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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