cividale-del-friuli

Cividale del Friuli, da giugno 2011, rientra nella lista dei siti Patrimonio dell’Unesco. E’ considerato un vero e proprio sito paleolitico, tra i più antichi dell’Italia settentrionale.

La città si snoda tra vicoli e antiche piazze.

Il suo simbolo è il Ponte del Diavolo, che collega il Natisone, uno dei punti più panoramici del luogo, consentendo al visitatore di ammirare le case a strapiombo sull’acqua.

L’originaria costruzione del ponte risale alla metà del XV secolo (è stato però ricostruito dopo il 1917) e si erge su un masso, che una leggenda narra sia stato scagliato proprio dal diavolo.

Attraversando il ponte ci si può immergere nel fascino del borgo: l’Ipogeo Celtico, noto come carcere romano è accessibile da via Monastero Maggiore. E’ un complesso di grotte artificiali, scavate a diversi piani, nelle quali si scende con l’ausilio di ripide scale. Sulle pareti sono scolpite alcune teste, attribuibili al periodo celtico, testimonianza, forse, di un’antica necropoli.

L’impianto romano ha il suo centro in Piazza del Duomo, un tempo foro romano. La piazza prende il suo nome dal Duomo: cattedrale quattrocentesca dallo stile gotico-veneto. Al suo interno, sull’altare maggiore, troverete la Pala di Pellegrino II, Patriarca dal 1195 al 1204, in argento dorato, risalente alla fine del XII secolo.

L’altare della Madonna è stato progettato, invece, dall’artista Giorgio Massari, mentre dalla facciata interna si possono osservare: il monumento equestre in legno dorato di Marco Antonio da Manzano e la tomba del Patriarca Nicolò Donato. Ogni anno, nel giorno dell’Epifania, si svolge, all’interno del Duomo, la Messa dello Spadone, un antichissimo rito risalente agli albori dell’era cristiana.

A pochi passi dalla cattedrale si trova il Museo Cristiano, dove sono conservati alcuni capolavori del Medioevo: il battistero di Callisto; l’Ara di Ratchis, duca di Cividale e re dei Longobardi, divenuto poi monaco benedettino: nel quale sono raffigurate la “Visitazione” e “l’Adorazione dei Magi”.

Il Palazzo dei Provveditori (1565-1596) è poco distante. Oggi è sede del museo Archeologico Nazionale, che espone importanti reperti archeologici provenienti principalmente dal Friuli.

Passeggiando tra le vie, non potrete non notare il Tempietto Longobardo, un vero capolavoro architettonico, celebre in tutto il mondo, della metà del ‘500. Sulla fascia superiore di una delle pareti è raffigurata la processione delle vergini e dei martiri, sotto un arco incorniciato da tralci di vite.

Allontanandosi dal Natisone si giungerà in piazza Paolo Diacono, dedicata al celeberrimo storico cividalese, nato attorno al ‘720 e autore della Historia Longobardorum. Salotto della città “bene” e palcoscenico di numerosi spettacoli estivi, la piazza è circondata da una loggia sotto i cui portici è possibile acquistare i prodotti tipici dell’artigianato friulano: gioielli di ispirazione longobarda, terrecotte decorate con motivi floreali, oggetti in legno e tessuti.

I piatti tipici sono vari: dal fritto dei “bombolotti di ricotta” alle “capesante graten”, capesante grigliate con diverse spezie o i gustosi “gamberi alla menta”, ricetta a base di mentuccia e aglio.

Un buon pranzo o una cena non si può concludere senza un dessert: vi consigliamo la “gubana”, pasta dolce lievitata, avvolta a mano su se stessa, dalla tipica forma a chiocciola.

 

A cura di Aurora Castro

 

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui