Luigi Silvestri

In “Proposta Indecente” non si è mai capito se quel dollaro con due teste aveva la potenza di comprarsi la più bella donna americana per una sola notte di intensa passione. C’è una frase che lo lascia intendere nel momento in cui rientrando a casa, Moore, è costretta dal suo primo amore scolastico a dire: È stato bello, è stato bello. Costretta e non libera di dire cosa realmente era accaduto all’interno dello yacht del ricco magnate newyorkese.

Un colossal che lascia aperti tanti dubbi, e si porta dietro con se strascichi con il pensiero poco nobile che tutto si può comprare, vendere, cedere, senza riconoscenza alcuna.

Una trama cinematografica che spesso la viviamo anche nel calcio dove in gioco ci sono sentimenti veri, ma che in breve tempo possono essere spazzati via nell’infinito del nulla.

Nel senso che non importa più se sei stato bello in campo, un calciatore acqua e sapone, un artefice di vittorie, promozioni conquistate fino all’ultima goccia di sudore e diventi un idolo.

Da un campionato appena terminato a quello che deve ancora iniziare possono modificarsi sia sotto l’aspetto umano che calcistico, scelte inattese che diventano drastiche e non condivise dagli stessi tesserati, nonostante quel contratto sottoscritto che ti lega ancora al club di appartenenza.

Non è facile per qualsiasi lavoratore o dipendente sapere che l’azienda per la quale ti sei prodigato per farla crescere, una volta ottenuto il massimo beneficio, ti manda la lettera di licenziamento senza giusta causa o solo perché sono cambiati i vertici o ci sono stati contrasti.

Ciccio e Gigi che hanno lasciato il segno al Dino MANUZZI, a Cesena, sia come persone e giocatori indispensabili nel progetto sportivo per la promozione in serie B, oggi sono distanti dai colori bianconeri, da quella maglia che hanno vestito per due stagioni rendendoli dei veri protagonisti per quel contributo nostrano, genuino, di capacità individuali che hanno sempre messo in campo.

E sono pure distanti tra di loro per due destini doversi: De Rose è andato a Catania per la fiducia massima riposta da Mimmo Toscano e quasi sicuramente terminare in Sicilia la sua carriera. Silvestri ha accettato il trasferimento in prestito al Trapani con l’intenzione seria della società di provare a fare il salto di categoria. Prestito significa che si può tornare indietro ma dipenderà da tante variabili.

Il destino ha aperto la porta a questa circostante che lascia intendere molti dubbi, un destino comunque che non lo può controllare nessuno a priori. Che dire. Che pensare? A molti tifosi, a quelle amicizie nate in città, mancheranno e non poco, per altri, la minoranza, sono stati professionisti di passaggio come tanti altri.

Prima di chiudere la vecchia Olivetti bianca con i tasti neri sull’argomento, aggiungo l’ultimo sermone come se vestissi i panni di  Pindemonte: “essendo precursori della sensibilità romantica di vecchia generazione, molti di noi provano un senso di nostalgia, forse anche quella di Albano e Romina: Nostalgia canaglia… Ma cos’è quel nodo in gola che mi assale”.

Grazie Ciccio, grazie Gigi, avete lasciato le impronte dei vostri tacchetti incollati nei cuori di tanti romagnoli.

Passo alla modernità. Vado al Mac.
Spezia – Cesena potrebbe rappresentare per i bianconeri di Mignani, la partita del trextre, in caso di vittoria infatti la Romagna salirebbe nel gradino più alto del podio e dopo sole quattro giornate sarebbe ben auspicante per quella salvezza che deve essere raggiunta il prima possibile. Certo ci vorrà un tridente pungente come quello visto contro il Catanzaro e un Bertinho protagonista.
Certo non mancheranno gli ostacoli da superare, le aquile sono una bella realtà è l’esperto Luca D’Angelo sa il fatto suo di come schierare la sua formazione.

Prevedo un match combattivo con le due compagini che giocheranno a viso aperto e ho la sensazione letti i convocati del cavalluccio che potrebbe scapparci uno SPEZIATINO con tutti gli aromi.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini- Foto Luigi Rega

Il Direttore Editoriale Carlo Costantini

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