Il Cinema è un’arte, anzi è la settima arte. A chi non piace andare a vedere un bel film? A Riccione, per oltre un mese, si parlerà solo di cinema e di tutte le sue numerose sfaccettature. Perché questa arte, questa infinita poesia scritta sul grande schermo, non ha confini di spazio e tempo, è semplicemente eterna. E quindi, anche in estate, il cinema va per la maggiore. A presentare Cinè-Le giornate estive del cinema, giunto alla 6′ edizione, che vedrà anche la presenza di numerose star di casa nostra, una giornalista che mastica cinema da parecchio tempo, essendo la direttrice di Ciak e Presidente della Fondazione Cinema per Roma: Piera Detassis. E proprio alla direttrice del famoso mensile, abbiamo rivolto alcune domande sul cinema e su quanto è cambiato in questi anni.

Il cinema può essere considerato, ancora, la settima arte?

“Il cinema è e continuerà a essere la settima arte, anche se oggi non ha più la stessa centralità che aveva un tempo. Un po’ la televisione e ora le nuove tecnologie hanno cambiato il modo di consumarlo. Da questo punto la trasformazione è evidente, ma quello che non è cambiato è il racconto che tu ne fai, perché alla fine si deve raccontare una storia e le emozioni che derivano da essa, sono impermeabili a tutto il resto”.

Detassis, questi eventi possono far avvicinare, ulteriormente, il cinema alle persone?

“Io sono contenta se il cinema viene venduto in sala, ma credo che oggi bisogna battere anche altre strade. La mia battaglia è quella di portare il cinema ovunque e trovare i modi e location per mostrarlo. Le piazze, le strade, sono i nuovi luoghi deputati a ospitare questa arte. Dobbiamo cambiare il nostro modo di concepire il cinema”.

A Riccione si può trovare tutto questo?

“Qui ho trovato quel grado di incoscienza nel fare le cose che a me piace molto, per cui credo che questa città rappresenti il luogo giusto dove parlare e far parlare di cinema. Speriamo di poter esportare, anche in altre città, questo modo di fare le cose”.

Per quanto riguarda, invece, i grandi Festival come Cannes, Venezia e Roma, sono ancora importanti per l’industria del cinema?

“L’ industria ha bisogno di un mercato, di confrontarsi, di acquistare film, perciò questi festival sono essenziali per tutti quelli che lavorano in questo ambiente. Se non ci fosse la fiera dell’ abbigliamento, non ci sarebbe l’ alta moda. Bisogna mettere le cose nella giusta prospettiva. Noi non possiamo rinunciare a Cannes, a Venezia o Roma, ma dall’altra parte abbiamo bisogno anche di eventi a livello locale che arrivano a costruire un pubblico e un rapporto di affezione unico e duraturo nel tempo”.

Detassis, il cinema italiano sta andando nella giusta direzione?

“Il cinema italiano mi sembra goda di ottima salute da un punto di vista autoriale e ha raggiunto anche un certo equilibrio tra il cinema di autore e quello rivolto al grande pubblico, quindi non possiamo lamentarci. L’ importante, però, e che venga approvata, una volta per tutte, una legge che sia funzionante e che sanifichi i meccanismi di finanziamento a questa industria, sempre più politicizzati. Questo, secondo il mio modesto parere, sarebbe già un grande passo nella giusta direzione”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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