É finita, nel peggiore dei modi, tra il Brescia e l’attaccante Mario Balotelli: il club del presidente Massimo Cellino ha inviato al giocatore la lettera per chiedere la rescissione unilaterale del contratto. Lo strappo decisivo è arrivato con la mossa della punta delle rondinelle di presentare un certificato medico con la diagnosi di gastroenterite per la quale non si è presentato agli ultimi allenamenti dopo settimane di grande tensione con la società.

“Nella vita contano i fatti, non le parole. Siamo quello che facciamo, non quello che diciamo o che scriviamo. La verità qui è una sola: la squadra ha preso una strada, Mario un’altra”.

Diego Lopez non usa troppi giri di parole per fare il punto su Balotelli, ormai separato in casa. Il tecnico del Brescia, al suo arrivo, gli aveva anche dato la fascia di capitano. “Pensavo che giocando nella sua città potesse dare tanto – racconta al ‘Corriere della Sera’ –

Aveva tanto da dare, ma doveva fare di più, molto di più. I fatti sono questi. Quindi è normale che sia deluso. Per Mario mi sono speso molto, ma da lui pretendevo e pretendo altrettanto. Cosa non ha funzionato? Io credo che ognuno sia padrone del proprio destino, ma non a parole. Con i gesti. Mario si allena da solo perchè i suoi compagni hanno fatto un percorso che lui non ha fatto. Era facoltativo, va bene, ma il gruppo ha preso una strada e lui un’altra. Su Zoom, durante la quarantena, non si è fatto vedere. Anche se lui dice di stare bene, non è al livello dei compagni. Ora deve recuperare, punto”. E se Brescia fosse l’ultima chance per la carriera di Balotelli, Lopez non lo sa, “ha ancora 30 anni, non 40. Dipende da lui. E’ padrone del suo destino. Ma così, no. Serve un’altra testa”.

La Redazione giornalistica – Foto Vittorio Calbucci

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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