Sardegna - La Chiesa di Santa Barbara di Alghero

Ad Alghero sorge una delle chiese ortodosse più piccole e preziose presenti in Italia: la chiesa di Santa Barbara.
Le prime notizie riguardanti la chiesa risalgono al 1526, originariamente la costruzione era stata dedicata a S. Andrea.
Documenti storici però la fanno risalire al XIV secolo come la vicina torre omonima e la cintura muraria di pertinenza, di epoca genovese.
Il suo attuale nome, Chiesa di Santa Barbara, è dovuto alla presenza di un deposito di polveri da sparo (santabarbara), il quale venne allestito nelle vicinanze, in epoca non precisata.

Nel prospetto della Chiesa, formato da conci di arenaria e con forma originale di arco inflesso, si schiude l’ingresso nella sala, coperta da volta a botte, che si conclude con l’abside pentagonale.

Nel 1995 l’altare della chiesa è stato consacrato direttamente dal Primate della Chiesa ortodossa polacca metropolita Sava di Varsavia.
All’interno sono custodite pregevoli icone che impreziosiscono la cappella, risalenti al XVI e XI sec., officiate dalla Chiesa Ortodossa Autocefala di Polonia a partire dal 1995.

La sua bellezza, dovuta all’abbondanza delle immagini sacre e alla ricchezza delle decorazioni contenute all’interno, è stata recuperata grazie all’intervento di Mons. Ambrogio Melzi, Archimandrita e responsabile della chiesa ortodossa algherese.
Tra le opere d’arte più importanti c’è l’ambone in legno finemente decorato e le straordinarie icone del Cristo, contornate da preziose cornici che esaltano le immagini.

Di notevole pregio sono anche le altre icone quali: la Madonna con il Bambino, Santa Barbara posta al centro del tempio, San Giorgio a cavallo che sconfigge Satana e infine la Trasfigurazione, rappresentata con Gesù al centro, Elia e Mosè ai lati.

Santa Barbara viene festeggiata il 4 dicembre, data del suo martirio per decapitazione da parte del padre.
Viene solitamente invocata contro la morte a causa del fuoco o per morte improvvisa e violenta, è patrona dei minatori e degli addetti alla preparazione e conservazione degli esplosivi.

Viene invocata dal corpo militare, è la protettrice della Marina Militare Italiana, dei Vigili del fuoco, delle armi di artiglieria e del Genio.
E’ inoltre protettrice dei geologi, degli architetti, dei campanari e di torri e fortezze.

Nel culto popolare ci si rivolge a Santa Barbara recitando la seguente preghiera: ”Santa Barbara Benedetta, liberaci dal tuono e dalla saetta”.

A cura di Barbara Comelato – Foto Redazione

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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