AURELIO DE LAURENTIS PRESIDENTE NAPOLI CALCIO

La sentenza su Juve-Napoli, da parte del Collegio di Garanzia del Coni, che ha ribaltato le sentenze della Giustizia calcistica, al di là di quanto deciso solleva un rebus sul pallone nazionale, ovvero: chi “comanda”?

Perché di mezzo ci sono anche le ASL, che hanno o dovrebbero avere maggior potere di un Protocollo calcistico che ha dimostrato più falle del Titanic, e che potrebbero terremotare un calendario fittissimo con le loro eventuali decisioni su chi può giocare anche di fronte ad un paio di positivi, come successo proprio al Napoli prima della trasferta torinese.

In realtà anche qui la domanda è d’obbligo, ovvero, perché a Napoli si è deciso in un modo diverso da quello della Genova rossoblu e ad un numero di positivi ben maggiore dei due azzurri? Spesso occorrerebbe e basterebbe usare il buon senso per evitare di arrivare a diatribe come quella andata in atto e tutt’altro che finita, visto che trovare una data disponibile per Juve-Napoli non è cosa facile.

Non sarebbe bastato rinviare la partita di ventiquattro/quarantotto ore per accertare la possibilità del Napoli di raggiungere Torino, senza nessun rischio per alcuno degli attori dell’incontro? Facile a dirsi, impossibile a farsi e così tra polemiche di parte è andata in onda una “farsa” degna di De Filippo e dalle conseguenze ancora tutte da scoprire.
Ma questo è il calcio, almeno in casa nostra, dove pare che il buon senso sia l’ultima dell’ultima delle soluzioni possibili e quindi …. applausi!!!

Intanto è arrivato Natale e la pausa servirà per resettare la stanchezza e preparare il mercato invernale, dove i protagonisti non mancano e chi più chi meno, tutti hanno bisogno di una qualche “aggiustatina”, e non sempre per questioni …. tecniche.
il Milan ad esempio si gode il primato in classifica, raggiunto anche senza il totem Ibra, bravo ad inizio stagione a caricarsi la squadra sulle spalle, ma bravo anche ad istillare nei compagni sicurezze mancate nelle ultime stagioni; certo ai rossoneri servirebbe uno in grado di sovrapporsi/sostituire lo svedese, così come un elemento per reparto (e d’esperienza) sarebbe manna, ma senza stravolgere equilibrii da prima della classe.

L’Inter riuscirà invece ad effettuare quelle cessioni da “surplus” richieste dall’allenatore ed andate buche in estate? Intanto andrà risolto l’equivoco Eriksen, con la cessione dello svedese, ovviamente, perché lasciare le cose con tutti scontenti potrebbe risultare deleterio per lo spogliatoio e sappiamo bene come a volte siano i dettagli a determinare i risultati.

Risultati che sono alterni nella Torino juventina, dove le idee non sempre diventano fatti, per quanto si possa essere certi delle capacità di chi le idee le ha; nascere imparati è una cosa, a volte una certezza, ma dimostrarlo non sempre è facile, specie quando è evidente che non tutti risultano utili alla bisogna e capita che la “benevolenza” di troppi addetti ai lavori porti ad una sopravvalutazione delle forze.

Grattacapi importanti li hanno a Bergamo, dove la deflagrazione tra Gasp ed il Papu (ma pure Ilicic) ha portato problemi sconosciuti nelle ultime splendide stagioni; evidentemente non è tutto oro quello che luccica ed a volte il tempo è il peggiore dei nemici anche in quelle che sembrano “isole felici”.
Qualche aggiustamento servirà alle romane, al Napoli, ma anche alla sorpresa Sassuolo od al Verona, così come non trascurerà la possibilità il miracoloso Benevento di questi ultimi felici tempi, e qualche correttivo lo vorrebbe il vecchio-saggio Ranieri, alla Samp, nonostante l’inossidabile Quagliarella.

Da lì in giù c’è chi rimane tranquillo e chi invece è sulle spine, anche perché la continuità di rendimento e risultati non è assoluta in nessuno e basta uno scivolone per ritrovarsi nei guai; così l’Udinese avrebbe bisogno di qualcuno che veda la porta, mentre la Fiorentina riuscirà a continuare la straripante serata anti-Juve? E Bologna e Cagliari riusciranno a sfruttare un potenziale che capita si dimentichino di avere?

Anche il Parma-americano avrà molte domande da porsi per superare un momento che non sempre Liverani riesce a gestire, mentre è difficile chiedere di più allo Spezia, arrivato inaspettatamente in A ed al quale nelle ultime giornate insieme ai complimenti non sono arrivati i punti necessari per salvarsi.

La coda, quelle che oggi sarebbero retrocesse è ricca di storia, a cominciare dal “solito” Genoa da bassifondi, a cui pare aver dato una scossa l’ennesimo arrivo di Ballardini, ma bisognerà continuare e forse è proprio questo il vero scoglio da superare; continuità che servirà anche al Crotone, bravo a trovare punti nelle ultime giornate, ma bisognoso di correzioni che possano avere il necessario peso per la salvezza.

In fondo alla classifica c’è solitario e ramingo il Torino, capace di subire l’ennesima rimonta in quel di Napoli, dove però ha dimostrato anche quel carattere mancato praticamente sempre nelle precedenti tredici uscite; al Toro serve fare “pulizia” nello spogliatoio, il vero problema granata, per i troppi musi lunghi che hanno finito per far diventare secondario il giro degli allenatori di questo sciagurato 2020.

Tanti colleghi hanno deciso di assecondare la piazza e stabilito che il colpevole sia il Presidente, il quale di colpe ne ha e pure tante, ma non va in campo e non segna o subisce gol incredibili per colpevole mancanza di concentrazione; se è vero che un calciatore gioca per se stesso, credo che in tanti al Torino stiano giocando CONTRO SE STESSI e che solo cambiando questo pensiero si possa arrivare dove il valore della rosa sia reale in termini di classifica.

Servirà un mercato imponente al Torino per tornare Toro? Servirà un mercato da rivoluzione della rosa per vedere i granata tornare a giocare decentemente e salvarsi? Di sicuro occorrerà non guardare il bilancio, prima di tutto per aprire a cessioni indispensabili per riportare serenità nello spogliatoio e poi inserire volti nuovi, magari non fenomenali o con il pedigree, ma che abbiano voglia di “mangiare l’erba”, magari anche quella sintetica che si usa oggi.

Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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