Comparsa recentemente, la variante Delta Plus o AY.4.2 è ancora poco conosciuta. Al momento sono 1.860 le sequenze genetiche depositate nella banca internazionale Gisaid. Analizzandole, gli esperti del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli, hanno visto che per la maggior parte provengono dalla Gran Bretagna, il Paese che primo l’ha individuata grazie al suo massiccio programma di sequenziamento. I pochi casi restanti sono stati segnalati da una decina di Paesi europei, tra cui c’è anche l’Italia e, recentemente, dagli Stati Uniti.

Nel nostro Paese, al momento, i casi segnalati nelle sequenze depositate sono nove e sono stati identificati fra settembre e ottobre. Sergio Abrignani, ordinario di Immunologia all’Università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico, ad Agorà ha detto: “Come sempre accade con le varianti del Sars-Cov-2, anche rispetto alla nuova variante Delta Plus “dobbiamo guardare due cose”. In primis “la trasmissibilità, ovvero qualsiasi variante che sia più trasmissibile della Delta tenderà a prendere il sopravvento, ma questa AY.4.2 non lo è”. La seconda cosa da valutare, è “se a parità di trasmissibilità la Delta Plus sfugga di più al sistema immunitario e quindi anche ai vaccini. Ma non ci sembra sia questo il caso”.

A cura di Elena Giulianelli – Foto Imagoeconomica

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui